Denuncia CINI: finanziaria mette a rischio impegni internazionali dell’Italia

Roma, 22 dicembre 2008 – “La Finanziaria per il prossimo anno toglie alla Cooperazione allo sviluppo oltre il 56% di quanto previsto dalla Finanziaria 2008. Nel 2009 la cooperazione italiana toccherà il suo punto di minimo in 20 anni, ossia lo 0,09% in rapporto al PIL. Questa Finanziaria ignora con preoccupante disinvoltura tutti gli impegni che l’Italia ha preso in ambito internazionale ed europeo per la Cooperazione allo Sviluppo e lo fa alla vigilia del G8 di cui l’Italia avrà la presidenza”. Questa la denuncia lanciata dal CINI, Coordinamento Italiano Network Internazionali composto da ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des Hommes, Vis e WWF dopo l’approvazione della legge Finanziaria per il prossimo anno.

“I 321 milioni di euro previsti dalla finanziaria 2009 a sostegno della cooperazione italiana sono una quantità insufficiente per far fronte agli impegni pregressi. Si tratta”, conclude Petroccione, “di una scelta politica da parte di questo Governo che segna un grave passo indietro dell’Italia nella cooperazione allo sviluppo” dichiara Maria Egizia Petroccione, portavoce del CINI.

“Una delle conseguenze dei tagli”, prosegue Petroccione, “è che il finanziamento italiano al Fondo Globale per la lotta all’AIDS, tubercolosi e malaria, è oggi nuovamente a rischio. Le risorse stanziate per la cooperazione dalla finanziaria 2009 sono infatti una quantità insufficiente per far fronte agli impegni pregressi ed in particolare al reperimento di 130 milioni di euro per il contributo annuo a favore del Fondo Globale”.

Il Fondo Globale – spiega il CINI – nasce come uno strumento finanziario per sostenere progetti di elevata qualità provenienti dai soggetti dei paesi più poveri e più colpiti dalle pandemie. Attraverso questo strumento finanziario, è stato garantito l’accesso alle terapie salvavita per più di 1,7 milioni di persone sieropositive.

Dall’inizio della discussione della Finanziaria, il CINI ha più volte sottolineato che oltre a comportare una imbarazzante perdita di credibilità e di prestigio del nostro paese a livello internazionale, il vero volto dei tagli è quello dei milioni di esseri umani che ne subiranno le drammatiche conseguenze nei paesi più poveri.

Abbiamo calcolato che le risorse sottratte al bilancio della cooperazione degli Esteri corrispondono a oltre 2 milioni di persone in meno in terapia salvavita con farmaci retro virali per un anno. Questo” – ricorda Petroccione – “è solo un esempio delle conseguenze, molto reali e concrete di questi tagli sulle popolazioni Sud del Mondo”.