Avvenire

Lo svuota-carceri scippa fondi a cooperazione
La denuncia del ministro Riccardi: «Lo ha deciso la Farnesina, ma ora spero di recuperarne una parte» Avvenire  02/03/2012  (A.M.M.) ed. Nazionale  p. 12

ROMA . Il decreto svuota carceri è stato finanziato con sette milioni di euro prelevati dalla voce cooperazione allo sviluppo internazionale del Ministero degli esteri, per decisione dello stessa Farnesina, che non ha voluto spalmare il taglio su tutti i centri di spesa del ministero come «inizialmente previsto». Lo ha denunciato il ministro alla Cooperazione , Andrea Riccardi, nel suo intervento al convegno “La cooperazione internazionale dell’Italia: una risorsa da valorizzare, modernizzare, rilanciare” che si è svolto ieri a Montecitorio. Esprimendo la sua «costernazione», il ministro ha però confermato la ferma volontà a recuperare una parte dei fondi. «Non ho smesso di lottare provando a ridurre questo taglio e spero di arrivare a qualche risultato positivo».

Le parole di Riccardi sono amare. «In Italia c’è la pessima abitudine bipartisan di prendere fondi dalla cooperazione quando necessario per garantire coperture». Ma, ha insistito, «purtroppo vigilare, spesso non è sufficiente ad arrestare una riduzione, come nel caso del decreto cosiddetto “svuota carceri” che, a causa della copertura, ha ridotto di 7 milioni di euro lo stanziamento annuale del ministero degli Esteri». Una decisione che viene da lontano. «La caduta della Cooperazione – ha denunciato ancora il ministro – è stata un sintomo del malessere italiano degli ultimi, difficili 15 anni: un Paese che non è più nel suo futuro e nel suo ruolo nel mondo. Per me questa è pericolosa introversione e senza estroversione non c’è futuro . L’Italia non è più quella che era ieri, forse nel mondo non è più simpatica come un volta, ma non credo che siamo diventati così inutili», ha concluso Riccardi, ribadendo la necessità di incrementare i fondi per la cooperazione . Quanto ai canali di rifinanziamento della cooperazione , ha preannunciato che sarà possibile «recuperare qualche risorsa» nella spending review. E anche che è in via di valutazione «la possibilità di attuare in Italia un qualche prelievo di solidarietà, come per i biglietti aerei» in altri Paesi. Precisando anche che «sono allo studio altre azioni di cui è difficile parlare adesso perché si combinano con altre forme di prelievo».