Vita

Riforma Legge 49/87 le ong scrivono a Letta
Redazione
Roma, 16 Gennaio 2014 – Le reti Cini, Aoi e Link2007 hanno inviato una lettera aperta in vista della discussione in CdM del Ddl sulla cooperazione allo sviluppo. Otto sottolineature, sono quelle che le ong e le associazioni impegnate nella cooperazione internazionale allo sviluppo, delle reti Cini (Coordinamento Italiano Network Internazionali), Aoi (Associazione delle ong italiane) e Link2007, hanno scritto in una lettera aperta indirizzata al premier Enrico Letta, ai ministri Emma Bonino e Fabrizio Saccomanni. Tra i destinatari della Lettera aperta dedicata alla Riforma della legge 49/87 sulla Cooperazione internazionale allo sviluppo anche vice ministro per la Cooperazione, presidenti di Camera e Senato e ai membri dell’Intergruppo Parlamentare per la cooperazione.

Con questa lettera Cini, Aoi e Link2007, prima che il Ddl sulla cooperazione allo sviluppo venga discusso dal Consiglio dei Ministri, intendono ribadire, con forza, la necessità che sia approvata al più presto una nuova legge sulla cooperazione internazionale allo sviluppo. Una legge che preveda come si può leggere nella missiva che riportiamo:

1. Un Chiaro riferimento politico e una forte cabina di regia ovvero un ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e un viceministro della cooperazione allo sviluppo, con piena delega sull’intera materia e che partecipi al Consiglio dei Ministri in tutti i casi in cui esso tratti materie che, in modo diretto o indiretto, possano incidere sulla coerenza e sull’efficacia delle politiche di cooperazione allo sviluppo;

2. Un Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (CICS), presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e composto da tutti i ministeri interessati, con il compito di assicurare la programmazione ed il coordinamento di tutte le attività di APS nonché la coerenza delle politiche nazionali e internazionali con gli obiettivi della cooperazione allo sviluppo.

3. Un Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo (CNCS) composto dai principali soggetti pubblici e privati, non profit e profit, della cooperazione internazionale allo sviluppo.  Il CNCS sia strumento permanente di concertazione, partecipazione, consultazione e proposta su tutti i temi attinenti la cooperazione allo sviluppo ed in particolare sulla coerenza delle politiche, le scelte strategiche, l’efficacia e la valutazione.

4. Un’Agenzia, competente, snella ed efficiente, per l’attuazione delle strategie e dei programmi di cooperazione allo sviluppo organizzata sulla base di criteri di efficacia, economicità, unitarietà e trasparenza, sottoposta al potere di indirizzo e vigilanza del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con  autonomia organizzativa, contabile e di bilancio.

5. Un Fondo Unico, che raggruppi tutte le risorse della cooperazione allo sviluppo, su cui il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale abbia potere di indirizzo, coordinamento, definizione delle priorità.

6. Il rispetto e la piena valorizzazione, a fianco degli altri soggetti, della specificità delle Ong e delle associazioni di cooperazione internazionale allo sviluppo che da decenni si caratterizzano per competenza ed esperienza ed hanno la cooperazione al centro della loro missione.

7. Che siano redatti annualmente un documento di programmazione e di indirizzo triennale della politica di cooperazione allo sviluppo, su proposta del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, approvato dal Consiglio dei ministri, e una relazione consuntiva delle attività svolte e della valutazione dei risultati.

8. Che siano potenziati i poteri d’indirizzo e di controllo del Parlamento sulle strategie, le politiche e le attività di cooperazione allo sviluppo”.

Nel chiudere la lettera aperta le tre reti di ong e associazioni ricordano «che tutti i partiti in fase elettorale si sono pubblicamente impegnati a portare a termine la riforma in questi termini e che la riforma è presente nei programmi del governo ed è stata ribadita come impegno da parte del Presidente del Consiglio nell’ultimo discorso per il voto di fiducia in Parlamento».