Lettera aperta al Ministro degli Esteri Gianfranco Fini

Roma, 08 febbraio 2004

Illustre Ministro,

In occasione della riunione del Consiglio dei Ministri, che si terrà a Lussemburgo il 15 febbraio prossimo, dove verranno discussi obiettivi e priorità della politica europea di cooperazione allo sviluppo dei Paesi del Sud del mondo, il Coordinamento Italiano Network Internazionali (CINI) auspica una riflessione approfondita sui seguenti argomenti:

Un dibattito trasparente e democratico riguardante la Dichiarazione sulla Politica per lo Sviluppo.


La revisione della Dichiarazione sulla Politica per lo Sviluppo offre all’Unione Europea l’occasione ideale di riaffermare il suo impegno per una cooperazione allo sviluppo centrata sulla lotta alle povertà e basata sui diritti fondamentali. Tutte le politiche dell’Unione Europea debbono rinforzarsi a vicenda ed essere coerenti con la realizzazione degli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo dei Paesi del Sud del mondo. Il calendario ed il processo di revisione della Dichiarazione sulla Politica per lo Sviluppo debbono consentire un dibattito pubblico sul ruolo dell’Europa nel mondo che veda la partecipazione di tutta la società civile.

L’aumento dei fondi destinati alla lotta contro la povertà sulla base di una definizione credibile di Aiuto Pubblico allo Sviluppo.

Le spese per la cooperazione allo sviluppo debbono aumentare nel quadro delle Prospettive Finanziarie 2007-2013 ed essere in linea quanto meno con le proposte della Commissione, indipendentemente dall’accordo finale sul budget complessivo. Più che mai è venuto il momento per l’Unione e per gli Stati membri di raddoppiare gli sforzi e trovare un accordo su un calendario graduale per raggiungere l’obiettivo fissato dalle Nazioni Unite dello 0,7% del PIL destinato all’aiuto pubblico allo sviluppo dei Paesi più poveri.
L’UE deve garantire che questi fondi rimangano orientati alla realizzazione degli Obiettivi del Millennio e non vengano utilizzati per la realizzazione di obiettivi legati alla sicurezza. I dibattiti sulla politica della cooperazione allo sviluppo debbono resistere ad ogni tentativo di includere nell’APD misure legate alla lotta al terrorismo o alle operazioni militari di “peacekeeping”. Le politiche della sicurezza e dello sviluppo sono entrambe di primaria importanza e possono essere interdipendenti, ma la prima non deve essere finanziata a discapito della seconda.

Che la lotta contro l’AIDS venga collegata ai diritti sessuali e riproduttivi e al miglioramento della condizione femminile.

Qualora venissero trascurati i diritti sessuali e riproduttivi, anche nell’ambito del processo di revisione di Pechino+10 e degli obiettivi di sviluppo del Millennio, tutti gli impegni per lottare contro la povertà e promuovere lo sviluppo verrebbero ostacolati.

Il CINI lancia un appello per promuovere i diritti sessuali e riproduttivi e per integrare i diritti alla salute sessuale e riproduttiva e la lotta contro l’AIDS nei Sistemi Sanitari Nazionali.

Il Ciclo di DOHA e gli APE debbono assicurare ai Paesi del Sud del mondo il controllo delle proprie politiche commerciali e più in particolare il diritto alla protezione dei mercati agricoli.

Le proposte dell’UE presuppongono una liberalizzazione aggressiva del commercio che potrebbe comportare un’apertura drammatica dei mercati dei Paesi del Sud. L’UE deve, al contrario, riconoscere a questi ultimi il diritto a proteggere i mercati agricoli ed anche le industrie se necessario. L’UE dovrebbe inoltre ed in via prioritaria rispettare il suo impegno di assicurare ai Paesi ACP delle alternative realizzabili e non reciproche alle negoziazioni sulle liberalizzazioni forzate sia sul piano degli EPA che dell’OMC.

Certi che Lei voglia condividere queste priorità, nell’attesa di una Sua gentile risposta, Le auguriamo ogni successo a Lussemburgo.