CINI: uno su mille ce la fa… il 5xmille ancora no

Che fine ha fatto il 5xmille del 2006 ? Se lo chiedono da mesi le migliaia di associazioni beneficiarie e le centinaia di migliaia di contribuenti che hanno destinato un anno fa il 5xmille alle onlus.

Roma, 4 giugno 2007 – E’ passato un anno e non si sa ancora nulla dei circa 400 milioni di euro, secondo stime mai smentite dall’Agenzia delle Entrate, destinati dai contribuenti italiani alle attività delle onlus. Non si sa con precisione quanti siano i fondi, chi siano i beneficiari e in quale proporzione, né tanto meno quando questi fondi verranno effettivamente erogati. Il silenzio del Ministero dell’Economia è assordante tanto quanto invece sono “rumorosi” e gravi i problemi che derivano dalla mancanza di trasparenza sia sul comunicare dati e tempi ma anche le entità che servirebbero a tutte le associazioni per fare dei budget realistici e dei piani di lavoro efficaci.

Il CINI, si rivolge pertanto al Ministro dell’Economia Padoa-Schioppa affinché vengano immediatamente resi pubblici i dati definitivi relativi al 2006 e si proceda contestualmente all’erogazione dei fondi.

Ma se per il 2006 si denuncia la mancanza di trasparenza e la lentezza nell’erogazione, per il 2007 la situazione sembra essere ancora peggiore. Infatti il “tetto massimo” di 250 milioni di euro imposto nella finanziaria per il 2007 dimezza di fatto quanto i cittadini potranno decidere di devolvere alle onlus nella loro dichiarazione dei redditi. Se è vero che l’anno scorso grazie al 5xmille sono stati raccolti circa 400 milioni di euro, donati dal 60% dei contribuenti, fissare il gettito ad un massimo di 250 milioni di euro nel 2007 significa quasi dimezzare quanto arriverà alle associazioni, trasformando il 5xmille in un concreto 3 per mille o addirittura meno. Un fatto grave per le associazioni ma ancor più per i contribuenti, che vedranno la loro libertà di scelta fortemente compromessa e di fatto, per il 50% di loro, totalmente ignorata.

Per questo il CINI si unisce alle voci che in queste settimane si sono levate ed in particolare alla campagna di VITA “Alziamo il tetto” e chiede al Ministro dell’Economia di abolire il tetto dei 250 milioni di euro di rispettando la volontà dei contribuenti italiani e il lavoro delle onlus da loro sostenute.