Allarme CINI: cooperazione italiana al minimo storico

Roma, 13 novembre 2008 – “Nonostante la mobilitazione della società civile, gli appelli delle ONG e delle reti, le sottoscrizioni, le lettere aperte sui giornali e l’impegno di numerosi parlamentari, tutti gli emendamenti proposti per incrementare i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo sono stati bocciati alla Camera. Nel 2009 la cooperazione italiana toccherà il suo punto di minimo in 20 anni, ossia lo 0,09% in rapporto al PIL; ci auguriamo che almeno non siano passati emendamenti peggiorativi.” Questo l’allarme lanciato dal CINI, Comitato Italiano Network Internazionali composto da ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des Hommes, Vis e WWF al termine della votazione alla Camera della legge Finanziaria.

“La Finanziaria per il prossimo anno toglie alla Cooperazione allo sviluppo oltre il 56% di quanto previsto dalla Finanziaria 2008. Se anche il Senato confermerà questi tagli, la Cooperazione allo Sviluppo toccherà il suo minimo storico dal 1987. I costi umani per il Sud del mondo saranno drammatici”, denuncia il CINI.

“Siamo molto allarmati perchè il voto di questa finanziaria ignora con preoccupante disinvoltura tutti gli impegni che l’Italia ha preso in ambito internazionale ed europeo per la Cooperazione allo Sviluppo”, dichiara Maria Egizia Petroccione, Portavoce CINI. “Questo avviene alla vigilia del G8 di cui l’Italia avrà la presidenza, e della valutazione del DAC dei progressi dell’Italia rispetto agli Obiettivi del Millennio, dai quali ci stiamo pericolosamente allontanando”.

Sono solo 321.000 i milioni di euro stanziati per l’anno prossimo – spiega il CINI – rispetto ai 732.00 milioni assegnati. Ci si allontana sempre di più dagli obiettivi europei che prevedevano già dal 2006 il raggiungimento dello 0,33% del PIL e viene in questo modo compromesso anche il raggiungimento dello 0,56% nel 2010 per il resto degli Stati virtuosi dell’Unione.

Dall’inizio della discussione della Finanziaria, il CINI ha più volte sottolineato che oltre a comportare una imbarazzante perdita di credibilità e di prestigio del nostro paese a livello internazionale, il vero volto dei tagli è quello dei milioni di esseri umani che ne subiranno le drammatiche conseguenze nei paesi più poveri.

“Abbiamo calcolato che le risorse sottratte al bilancio della cooperazione degli Esteri corrispondono a oltre 2 milioni di persone in meno in terapia salvavita con farmaci retro virali per un anno, o a 15 milioni di vaccinati in meno contro la poliomielite, o 100 milioni di zanzariere antimalariche in meno, o a cinque anni di istruzione elementare per 3 milioni di bambini. Questi” – ricorda Petroccione – “sono solo alcuni esempi delle conseguenze, molto reali e concrete, di questi tagli sulle popolazioni Sud del Mondo”.