Se la cooperazione internazionale è affidata agli sms degli italiani, siamo lontani da una vera politica di rilancio del settore

Petroccione, “La mancanza di risorse pubbliche non può essere colmata con la solidarietà degli italiani, che contribuiscono al bilancio pubblico ogni giorno, pagando le tasse”
Roma, 25 ottobre 2012 – “Anche quest’anno il Ministero degli Esteri cerca di colmare la mancanza di fondi pubblici con una raccolta fondi sui privati. I cittadini italiani finanziano questo tipo di attività già con la tassazione ordinaria e non possono colmare con ulteriori contributi privati la scarsità di risorse dedicate alla lotta alla povertà a disposizione della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo”. Questa la denuncia del Coordinamento Italiano Network Internazionali – CINI , rispetto alla nuova edizione della campagna di raccolta fondi “Crescita”, partita lunedì e coordinata dalla DGCS del Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con Fao, IFAD e WFP. Per la seconda edizione la campagna “Crescita” utilizza anche le televisioni pubbliche, andando quindi a scapito delle altre associazioni e organizzazioni private e sottraendo loro un importante canale di raccolta fondi. “Eppure proprio pochi giorni fa, nel corso del Forum della Cooperazione, il Governo si è impegnato a rilanciare la lotta alla povertà nel mondo”, dichiara Maria Egizia Petroccione, Portavoce del CINI. “Bisogna però essere chiari su come intende farlo: parlare di partnership pubblico-privato non significa chiedere al privato di sostituirsi a quelli che sono i doveri del pubblico di sostenere la cooperazione internazionale”. Al Forum della cooperazione si è discusso molto su come rilanciare la cooperazione internazionale e anche di riforma della Legge 49 proprio nell’ottica di ampliare la collaborazione tra pubblico e privato. “Se la soluzione è quella di chiedere ai singoli cittadini di sostenere il Ministero degli Affari Esteri con un SMS da due euro, siamo ben lontani da una politica seria di rilancio del paese nella lotta alla povertà”, afferma la Portavoce del CINI. Resta infine poco chiara la posizione del Ministero della Cooperazione internazionale sulla Campagna “Crescita”. “Come responsabile del dicastero che dovrebbe coordinare le attività di cooperazione internazionale, chiediamo dunque al Ministro Riccardi di chiarire la sua posizione”, conclude Petroccione.