Audizione CINI presso la commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati

L’intevento del CINI alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati durante l’audizione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Gentili Onorevoli,
Desideriamo ringraziarvi per la preziosa opportunità di essere audite in merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, un’occasione unica di rilancio per l’Italia.
Siamo qui a rappresentare il CINI, Coordinamento italiano ONG internazionali, che raggruppa 7 fra le più grandi ONG italiane appartenenti a network internazionali: nello specifico ActionAid, CBM, Plan International, Save the Children, VIS, SOS Villaggi dei Bambini e WWF.
Siamo attivi a vario titolo in Italia e nel mondo, grazie ad oltre un milione di sostenitori privati e a centinaia di progetti in oltre 100 Paesi e 5 continenti. Dallo scoppio della pandemia siamo stati sul campo con i nostri interventi di emergenza, salute, educazione, protezione sociale e altro ancora, al fianco delle persone più emarginate ed è proprio questa esperienza diretta, qui e nel mondo, ad orientare il nostro intervento di oggi.

Vogliamo riportare in questa sede le lezioni apprese sul campo che riteniamo possano e debbano essere centrali nella pianificazione degli investimenti delle risorse di Next Generation EU attraverso il PNRR. Riteniamo importante che il Piano venga discusso anche dalla Commissione Esteri e Affari Comunitari, e ce ne felicitiamo, in quanto il PNRR si colloca nel più ampio quadro del contributo dell’Italia alla realizzazione dell’Agenda 2030 e dei suoi obiettivi di sviluppo sostenibile e non da ultimo alla lotta globale contro la pandemia.

Prima di approfondire le nostre raccomandazioni in merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, permetteteci tuttavia di manifestare preoccupazione in merito al complessivo stato della cooperazione italiana allo sviluppo, che vede ancora risorse troppo limitate e distanti dagli obiettivi internazionalmente assunti. La vittoria contro il virus potrà avvenire solo se sarà globale oppure semplicemente non avverrà. E rispetto a questo l’UE, i suoi Stati membri ha l’occasione di riaffermare quei principi fondamentali di mutua responsabilità e solidarietà che l’hanno resa esempio e leader nell’aiuto allo sviluppo. Da questo dipenderanno le sorti dell’Unione e gli esiti di questa lotta ben oltre il suolo europeo.

Esprimiamo dunque rammarico per le occasioni perse, a partire dalla mancata approvazione del Fondo Covid-19 in sede di Legge di Bilancio e dalla posizione ancora troppo ambigua in merito al sostegno del nostro Paese alle vaccinazioni nei Paesi in via di Sviluppo.Tornando alla questione del PNRR, vorremmo aprire con alcune raccomandazioni di metodo: partecipazione, co-progettazione, monitoraggio.

Il dibattito sul Piano nazionale è al momento appannaggio degli addetti ai lavori e raramente valica il mondo della politica per calarsi in quello della cittadinanza in senso ampio. Chiediamo invece che il PNRR sia oggetto di partecipazione, come previsto dalla stessa Unione europea, coinvolgendo i cittadini e le cittadine, compresi i giovani, nel dibattito sulle risorse e le azioni che inevitabilmente avranno un impatto sulle loro vite.

E poi la co-progettazione. Il CINI è un’organizzazione di società civile, siamo parte attiva di quel vibrante terzo settore che rende grande l’Italia qui e nel mondo. Chiediamo pertanto che il PNRR non ci dimentichi, ma anzi coinvolga il Terzo Settore nella co-progettazione degli interventi sociali. Infine, il monitoraggio. Tenere conto dei fondi impiegati, dei risultati raggiunti e soprattutto degli impatti nel lungo periodo è centrale, si tratta di temi sul quale il ruolo del Parlamento e della società civile non potrà prescindere.

Passando al merito, la nostra presenza sul campo ci ha permesso di apprendere come il sostegno allo sviluppo umano sia centrale in qualsiasi società e processo di sviluppo. Sottolineiamo dunque l’importanza che il PNRR fornisca rilevante sostegno all’educazione, alla salute, alla protezione sociale, incluso un impegno specifico sulla disabilità. E poi ancora l’ambiente, per attuare la transizione ecologica, e la lotta alle disuguaglianze sociali. Una nota specifica ci piace poi fare rispetto al sostegno all’educazione alla cittadinanza globale quale occasione per permettere ai nostri bambini, bambine e giovani di crescere con una consapevolezza realmente globale.

Vorremmo che il PNRR non fosse un recipiente colmo di interventi, ma un piano strategico e organizzato verso un futuro nel quale lo sviluppo sostenibile sarà realtà.Ed è per questo che da ultimo, ma non certo per importanza, vogliamo affrontare un tema che ci sta particolarmente a cuore, quello della coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile.

Il PNRR rappresenta un’occasione senza eguali nella storia italiana e impone per questo grandissima attenzione nell’assicurare equilibrio fra obiettivi di tipo economico, sociale e ambientale, tenendo conto delle conseguenze che ciascuna scelta avrà sullo sviluppo, sul pianeta, sulle nuove generazioni, sui più emarginati.

L’Agenda 2030 con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile devono dunque guidare la pianificazione e implementazione del Piano nazionale, nonché fornire la cornice di valutazione degli investimenti.In questo senso, il tema della coerenza delle politiche è centrale, perché in grado di guidare un utilizzo strategico delle risorse. La stessa pandemia, se possibile, ha messo in luce come sia ancora necessario un grande lavoro in termini di coerenza. Lo abbiamo visto sicuramente rispetto al tema della salute, nei gap nei finanziamenti per il rafforzamento del settore, nella mancanza di un coordinamento globale, nell’organizzazione delle catene di fornitura globali.

Assicurare coerenza delle politiche per lo sviluppo significa tenere conto degli impatti che ogni scelta può avere sulle altre: le misure per la ripresa non debbono essere attuate alle spese dei progressi nella realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile ed occorrerà pertanto garantire allineamento fra la risposta e il raggiungimento di obiettivi economici, sociali ed ambientali nel lungo periodo.

Ancora un ringraziamento alla Commissione per l’opportunità di intervenire oggi.

Roma, 9 marzo 2021