Lettera-appello al Presidente Giorgio Napolitano

Illustrissimo e caro Presidente Napolitano,

siamo un gruppo di cinquanta associazioni, ONG e sindacati che hanno dato vita alla “Campagna ZeroZeroCinque”: un’iniziativa della società civile italiana a sostegno dell’applicazione di una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) per contrastare le speculazioni e per recuperare risorse da destinare allo sviluppo sociale, alla lotta alla povertà, alla tutela dell’ambiente e dei beni comuni.
Come è stato dimostrato da eminenti economisti e istituzioni, l’applicazione di un modesto prelievo (non superiore allo 0,05%) all’enorme numero di transazioni che ogni giorno avvengono sui mercati internazionali, avrebbe un duplice risultato: da una parte, generare risorse ingenti per risanare i bilanci degli Stati e dall’altra scoraggiare le operazioni di natura speculativa, arginando il rischio di nuove crisi.
La proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie è oggi sostenuta da vari Governi e Parlamenti e dalla stessa Commissione Europea, nonché da un vasto movimento mondiale, di cui la nostra Campagna è una delle tante espressioni.
Il Governo Italiano non si è mai pronunciato ufficialmente su questa misura nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, non consentendo a noi come promotori, e alle migliaia di cittadini che hanno aderito alla mobilitazione Zerozerocinque, di conoscere la posizione dell’Italia in merito alla discussione in corso in Europa e nelle altre sedi internazionali.
Ci appelliamo, a Lei, caro Presidente, perché siamo certi del Suo interesse verso un’iniziativa che può rappresentare una soluzione concreta all’emergenza causata dalla crisi economica.
Siamo disponibili, qualora i Suoi molteplici impegni lo consentissero, ad incontrarLa per illustrarLe le nostre ragioni e i contenuti tecnici della nostra proposta.
In tale attesa, Le porgiamo i nostri saluti più cari unitamente ai sensi della nostra profonda stima,
Andrea Baranes
Portavoce della Campagna ZeroZeroCinque

Lettera_Napolitano_25.08.11

Probabile impatto devastante della Manovra economica sulla Cooperazione allo Sviluppo.

Roma, 6 Settembre 2011 – Il CINI, Coordinamento Italiano Network Internazionali, lancia l’allarme sull’impatto che la manovra in discussione potrebbe avere sulla cooperazione allo sviluppo.
“Il testo della manovra economica straordinaria in discussione al Senato è ancora in divenire, ma si possono già fare alcune stime sull’impatto devastante che potrebbe avere per la cooperazione pubblica allo sviluppo” dichiara Maria Egizia Petroccione, Coordinatrice del CINI. Anticipando le misure previste a legislazione vigente (dl 98/2011), che tagliano il bilancio del Ministero Affari Esteri (MAE) di 182 milioni di euro nel triennio 2013-2015, sulla legge di disciplina della cooperazione allo sviluppo (legge 49/87) potrebbe gravare un taglio di più di 100 milioni di euro.
Ciò è molto probabile. Infatti, nell’ultimo triennio i tagli al bilancio generale del MAE sono stati fatti gravare per la maggior parte sul bilancio della cooperazione allo sviluppo. Complessivamente, nel triennio 2008-2011 i fondi destinati  alla legge 49/87 sono stati ridotti del 78 %. Ad oggi la legge 49/87 dispone di 158 milioni di euro a bilancio, ed una possibile riduzione di 100 milioni di euro limiterebbe di un terzo il suo valore, praticamente quasi azzerando gli interventi poiché le sole spese di funzionamento sono attorno ai 25 milioni di euro.

Continua…