MIGRAZIONI: IL GOVERNO IGNORA LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI CHE L’ITALIA HA SOTTOSCRITTO

Roma 21 settembre 2023 – Suscita preoccupazione l’estratto del video recentemente condiviso sulla pagina Facebook dell’Ambasciata italiana a Dakar, nel quale la Presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni, afferma che chi varca in maniera irregolare il confine italiano sarà detenuto e successivamente rimpatriato, senza tener conto della motivazione di ingresso. La selezione della sequenza, così come la sua pubblicazione, si configurano come un messaggio, non solo giuridicamente infondato, ma in netta contraddizione con le indicazioni e le attività svolte dalla cooperazione italiana, che vanta nel paese una presenza storica e riconosciuta, la cui immagine rischia in questo modo di venire lesa.

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«Processo di Roma», una operazione securitaria

Verso l’esternalizzazione ulteriore delle frontiere nazionali, per posizionare ormai il controllo delle migrazioni non solo a livello delle coste nord africane, ma ben più a sud.

La Conferenza Internazionale su sviluppo e migrazione, ospitata dal governo italiano, sembra avere attivato una delle componenti di quel «Piano Mattei» sino ad ora evocato a più rirese dalla presidente del Consiglio ma ancora privo di contenuti concreti. Il cosiddetto «processo di Roma», infatti, come è stato chiamato il risultato della Conferenza, ha deliberato un nuovo approccio al problema delle migrazioni dal continente africano attraverso una forma rafforzata di cooperazione tra forze di polizia.

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L’ennesimo massacro di civili in Palestina non resti impunito

Le organizzazioni della Società Civile esprimono condanna e preoccupazione per gli attacchi alla popolazione civile palestinese e le palesi e continue violazioni del diritto internazionale in Palestina, per l’inarrestabile processo di colonizzazione israeliana in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est. e per il blocco totale che da 16 anni Israele impone sulla Striscia di Gaza.

Il 2023 si sta caratterizzando come un anno di violenze senza precedenti. Dall’inizio dell’anno almeno 192 Palestinesi sono morti per mano israeliana, inclusi 31 bambini e bambine; un numero di vittime già maggiore di quello registrato in tutto il 2022. Continuano incessanti gli arresti arbitrari, anche di minorenni, e le demolizioni di strutture civili, come la scuola di Jabbet el-Deeb costruita con fondi dell’Unione Europea demolita da Israele il 7 maggio 2023.

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Le ONG e la difesa dei Diritti Umani

La XIX Legislatura, a maggioranza di destra, si è aperta molto simbolicamente con alcuni Decreti concernenti l’«ordine pubblico», uno in ambito nazionale, quello contro i rave party, e l’altro in ambito internazionale, il Decreto Legge n. 1/2023 recante: «Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori». Quest’ultimo dispositivo si incardina, prima ancora che in un orizzonte politico, dentro una temperie culturale in sintonia con i movimenti sovranisti globali che, determinati a smantellare l’idea del multilateralismo e, di conseguenza, l’universalismo dei Diritti Umani, attaccano le ONG in quanto soggetti agenti fattivamente sulla base delle Convenzioni internazionali in materia di aiuti umanitari.

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CINI: l’abolizione della protezione speciale per i richiedenti asilo rappresenta un segnale grave in tema di accoglienza e di rispetto dei Diritti umani

Roma, 17 aprile 2023 – L’abolizione da parte del Governo della protezione speciale per i richiedenti asilo rappresenta un segnale grave in tema di accoglienza e di rispetto dei Diritti umani. Questo tipo di protezione è prevista nella maggior parte dei Paesi dell’Unione europea e dunque non è assolutamente, come invece sostiene il Governo, un unicum italiano. Il nostro Paese diventa un’eccezione invece proprio per l’abolizione della protezione speciale, facendolo rientrare nel novero delle nazioni meno democratiche e rispettose delle convenzioni internazionali in materia di migrazione. Le ONG aderenti al CINI respingono l’idea che il governo dei flussi migratori debba essere gestito con leggi speciali a livello nazionale e come una questione di ordine pubblico a livello internazionale. “La risposta a un problema complesso e strutturale come quello dei flussi migratori, prodotto da questo tipo di globalizzazione ineguale” sostiene Raffaele Salinari, Portavoce del CINIva affrontato perseguendo sino in fondo, con coerenza e con risorse adeguate gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritti anche dal nostro Paese in sede internazionale e con significativi interventi a sostegno dei Paesi più esposti alla povertà, ai conflitti e ai cambiamenti climatici attraverso la cooperazione internazionale allo sviluppo“. Le ONG aderenti al CINI continueranno ad impegnarsi al fianco dei richiedenti asilo e di tutte le persone in difficoltà che si appellano alla centralità della dignità umana come statuita dalla Carta delle Nazioni Unite.