A Roma, il 3 e il 5 dicembre, per sostenere la cooperazione internazionale.

Il mondo ha fame. Di pace e di sviluppo. Cambiare si può. Adesso.

L’appello della Campagna 070 e del progetto Generazione Cooperazione

A Roma, il 3 e il 5 dicembre, per sostenere la cooperazione internazionale.

Roma 1 dicembre. La Campagna 070 ‑ promossa da Focsiv, AOI, CINI e Link 2007, insieme al Forum del Terzo Settore, ASviS, Caritas Italiana e Missio – e il progetto Generazione Cooperazione invitano tutte e tutti a partecipare domenica 3 dicembre a una mobilitazione che si terrà alle ore 14.30 in Piazza Santi Apostoli a Roma, mentre martedì 5 dicembre, alle ore 10.00 presso l’Hotel Nazionale in Montecitorio, incontreremo le Istituzioni e i membri del Parlamento per condividere le proposte a sostegno della cooperazione allo sviluppo sostenibile.

Continua…

«Processo di Roma», una operazione securitaria

Verso l’esternalizzazione ulteriore delle frontiere nazionali, per posizionare ormai il controllo delle migrazioni non solo a livello delle coste nord africane, ma ben più a sud.

La Conferenza Internazionale su sviluppo e migrazione, ospitata dal governo italiano, sembra avere attivato una delle componenti di quel «Piano Mattei» sino ad ora evocato a più rirese dalla presidente del Consiglio ma ancora privo di contenuti concreti. Il cosiddetto «processo di Roma», infatti, come è stato chiamato il risultato della Conferenza, ha deliberato un nuovo approccio al problema delle migrazioni dal continente africano attraverso una forma rafforzata di cooperazione tra forze di polizia.

Continua…

Le ONG e la difesa dei Diritti Umani

La XIX Legislatura, a maggioranza di destra, si è aperta molto simbolicamente con alcuni Decreti concernenti l’«ordine pubblico», uno in ambito nazionale, quello contro i rave party, e l’altro in ambito internazionale, il Decreto Legge n. 1/2023 recante: «Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori». Quest’ultimo dispositivo si incardina, prima ancora che in un orizzonte politico, dentro una temperie culturale in sintonia con i movimenti sovranisti globali che, determinati a smantellare l’idea del multilateralismo e, di conseguenza, l’universalismo dei Diritti Umani, attaccano le ONG in quanto soggetti agenti fattivamente sulla base delle Convenzioni internazionali in materia di aiuti umanitari.

Continua…

Meloni rilancia il Piano Mattei: Raffaele Salinari “il governo gioca con le parole”

Con la visita in Etiopia, Meloni rilancia il Piano Mattei sull’energia, ma nel Def riduce al 2% i fondi per la cooperazione e lo sviluppo. Disattesi gli impegni internazionali che li vorrebbero fino al 7%. Africa oggi in collaborazione con Nigrizia intervista Raffaele Salinari, Portavoce del CINI

Ascolta l’intervista sulle pagine di Nigrizia

Giornata Internazionale del volontariato. Mattarella: “Un valore inestimabile”

Rilanciamo con convinzione la centralità dell’impegno personale e collettivo nelle attività di volontariato legate alla cooperazione internazionale allo sviluppo, sottolineate in occasione della giornata del volontariato dal Presidente della Repubblica nel suo intervento. Le associate al CINI sostengono attivamente  il protagonismo dei cittadini nell’impegno verso i diritti umani al fianco delle ONG internazionali che operano in Italia e nel mondo per la realizzazione dell’Agenda 2030

Leggi la Dichiarazione del Presidente Mattarella

Italia e Francia, un vulnus al diritto internazionale

NAVI DEI MIGRANTI. Corre il dovere di richiamare una storia recente che ha avuto le stesse caratteristiche: quella della progressiva espulsione delle Ong umanitarie indipendenti dai teatri di guerra e la loro sostituzione con le azioni cosiddette umanitarie degli eserciti o delle organizzazioni «embedded» cioè arruolate.

L’apertura della Francia alla ricezione nel porto di Marsiglia della Ocean Viking, una delle navi ora ormeggiate in Itala ed impossibilitate allo sbarco dei naufraghi, segna un precedente.

Continua…

Per una grande riconciliazione con il mondo

Roma, 6 luglio 2022 – Cosa accomuna il dramma della Marmolada alla guerra in Ucraina? La pace. Non sarà possibile debellare la guerra finché la nostra specie non «farà pace» col resto del mondo

Una stessa esigenza, tanto essenziale quanto misconosciuta ed oscurata dalle contingenze, accomuna la tragedia della Marmolada e la guerra in Ucraina, la siccità dei fiumi italiani e le grandi alluvioni nel sud-est asiatico: la pace.

Continua…

Per il governo paga la cooperazione internazionale

GUERRA. L’Italia ha deciso di finanziare il supporto al governo ucraino attingendo anche ai fondi della cooperazione internazionale allo sviluppo

Le guerre costano, molto, e finanziarle è sempre stato un grande affare per qualcuno ed un impoverimento per altri, sempre gli stessi. Quella in Ucraina non fa certo eccezione e l’Italia ha deciso di finanziarla attingendo anche ai fondi della cooperazione internazionale allo sviluppo. All’inizio del conflitto, infatti, il Governo ha annunciato che ben 110 milioni di euro sarebbero transitati dai fondi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) della Farnesina, verso un non ben specificato budget support per il Governo ucraino.

Continua…

L’adesione di chi pratica la pace ogni giorno

Ong e Ucraina. Le Organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale aderenti al Coordinamento Italiano Ngo internazionali (Cini) presenti in piazza Santissimi Apostoli a Roma a manifestare con la loro presenza i valori della pace e della collaborazione tra i popoli.

In queste ore la nostra concreta presenza al fianco delle fasce più vulnerabili della popolazione Ucraina testimonia non solo un pacifismo fattivo ma anche le azioni di quella che possiamo a giusto titolo chiamare diplomazia dal basso.

Continua…

In Congo una guerra permanente per materie prime e diamanti

Congo. La decomposizione iniziò dalla morte di Lumumba, primo e ultimo leader eletto democraticamente

Articolo di Raffaele K. Salinari
Il Manifesto, 23 febbraio 2021

L’uccisione a Goma, nella regione dei Grandi Laghi congolese, dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio e di un militare dell’Arma dei Carabinieri in forze alla missione Onu Monusco, riaccende i riflettori su una guerra civile strisciante che da oltre un quarto di secolo insanguina quella parte del mondo. Dalla morte del dittatore Mobutu nel 1997, infatti, quello che al tempo si chiamava Zaire, oggi Repubblica democratica del Congo, ha conosciuto un costante processo di scomposizione territoriale, favorito da interessi multinazionali ben precisi, e che si servono di interposte fazioni paramilitari per continuare imperturbati a fare i loro interessi di parte sulla pelle delle popolazioni locali.

Continua…