Coerenza delle politiche per lo sviluppo: a che punto è l’Italia? Obiettivi, Strategie, Strumenti.

La Peer Review del 2004 esortava l’Italia ad attuare la coerenza delle politiche per lo sviluppo come un obiettivo esplicito del Governo. Il DAC – Development Assistance Committee – l’organo principale dell’OCSE che si occupa delle questioni riguardanti la cooperazione con i paesi in via di sviluppo – raccomandava che l’Italia s’impegnasse con una dichiarazione pubblica sulla coerenza delle politiche per lo sviluppo e, al contempo, identificasse e modificasse le politiche incoerenti con gli obiettivi dello sviluppo. Le raccomandazioni del 2004 restano tuttora valide ed attuali.

L’Indice dell’Impegno per lo Sviluppo (CDI) redatto ogni anno dal Center for Global Development di Washington, classifica i 22 Paesi più ricchi del mondo in base all’impegno nell’attuazione di politiche a beneficio delle nazioni povere. Il CDI valuta l’operato nazionale in sette importanti aree di intervento per i Paesi in via di sviluppo: aiuti, commercio, investimenti, migrazione, ambiente, sicurezza e tecnologia. L’Italia nel 2009 si è classificata al 18° posto in assoluto.

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I risultati della Peer Review 2009 OCSE-DAC sulla Cooperazione allo Sviluppo dell’Italia

Documento della Task Force della Società Civile per l’Efficacia degli Aiuti composta da: Associazione ONG Italiane – AOI,  Coordinamento Italiano Network Internazionali – CINI,  LINK2007  Cooperazione in rete.

I risultati della valutazione OCSE/DAC visti dalla Task Force della Società Civile.
La peer review DAC del 2009, valutando i progressi fatti dalla cooperazione italiana nel realizzare  le sedici raccomandazioni formulate cinque anni fa, riconosce che soprattutto nel 2008 solo la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero per gli Affari Esteri, ha iniziato la messa in opera di alcune delle raccomandazioni che potevano essere realizzate con riforme interne all’amministrazione. In particolare, il DAC annota tra i miglioramenti: l’individuazione di Paesi prioritari, la deconcentrazione verso le Ambasciate ed le Unità tecniche locali nella formulazione ed implementazione degli interventi e l’avvio di un dialogo strutturato con le ONG sul tema dell’Efficacia dell’Aiuto.
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Piano programmatico nazionale per l’efficacia degli aiuti

Con Ordine di servizio del settembre 2008 del Direttore Generale della Cooperazione è stato
istituito il  Gruppo efficacia e peer review, presieduto dallo stesso Direttore Generale  con il compito di elaborare il piano programmatico per il raggiungimento degli obiettivi di efficacia previsti dalla Dichiarazione di Parigi entro il 2010.
Del Gruppo efficacia e peer review , oltre ai membri stabili elencati nell’atto istitutivo fa parte,   in virtù della convenzione firmata tra il MAE/DGCS e le rappresentanze delle ONG nel gennaio 2009, il Coordinatore della task-force società civile per l’efficacia, che cura anche le consultazioni strutturate con le rappresentanze della medesima.

Le consultazioni e gli approfondimenti interni ed i contributi presentati dalle rappresentanze della società civile hanno permesso di elaborare il seguente Piano programmatico per l’efficacia, che indica un insieme di obiettivi, con le relative azioni, scadenze e responsabilità. Le azioni proposte coinvolgono anche le Sedi, comprese quelle nei paesi che sono stati oggetto della valutazione sull’efficacia del 2006.

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La Task Force della Società Civile per l’Efficacia degli Aiuti (TFSC) chiede al Governo e al Parlamento 10 azioni in un anno per migliorare la cooperazione.

Roma, 19 Gennaio 2010. La nuova Peer Review dell’OCSE-DAC, presentata oggi nel corso del Convegno organizzato dalla Task Force della Società Civile per l’Efficacia degli Aiuti (TFSC), ribadisce la validità delle 16 Raccomandazioni formulate nel 2004, per la maggior parte rimaste inattuate, e aggiunge 19 nuove Raccomandazioni; secondo il DAC, solo attuando tutte le  raccomandazioni l’Italia potrà riportare la sua cooperazione allo sviluppo in linea con le migliori prassi dei paesi OCSE. La lista delle riforme da realizzare entro il 2013 è perciò ben più lunga di quella del 2004, in totale le raccomandazioni sono diventate 35 e non vi è alcuna garanzia circa loro effettiva messa in opera. Se il Governo e il Parlamento non ne faranno una priorità e non predisporranno un calendario pubblico per l’attuazione delle raccomandazioni, nel  2013 il DAC sarà costretto a constatare nuovamente che la maggior parte di queste è stata disattesa. La TFSC si unisce all’OCSE-DAC nel chiedere al Governo e al Parlamento italiano di dimostrare una forte leadership politica per elaborare ed attuare una strategia di cooperazione allo sviluppo affidabile che consenta al paese di rispettare gli impegni internazionali assunti. La TFSC chiede inoltre al Governo ed al Parlamento italiano di approvare nel primo semestre 2010 un piano di scadenze pubblico per la realizzazione di tutte le riforme raccomandate dal DAC entro il 2013 ed indica dieci azioni prioritarie da realizzarsi entro la fine del 2010.
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I RISULTATI DELLA PEER REVIEW 2009 OCSE-DAC SULLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO DELL’ITALIA

La Task Force della Società Civile per l’Efficacia degli Aiuti

composta da:

Associazione ONG Italiane – AOI
Coordinamento Italiano Network Internazionali – CINI
Link 2007

presenta

I risultati della Peer Review 2009 OCSE-DAC sulla
Cooperazione allo Sviluppo dell’Italia

Martedì, 19 gennaio 2010
ore 15:00 – 18:00
Sala Conferenze del Senato, Ex-Hotel Bologna
Via di Santa Chiara 4, Roma

Quante delle 16 raccomandazioni formulate nel 2004 dall’OCSE-DAC sono state effettivamente realizzate dall’Italia? Quali sono i principali progressi fatti dalla cooperazione italiana negli ultimi cinque anni? Quali sono le principali criticità ancora da risolvere? Quali sono le sfide più importanti da affrontare nei prossimi anni? Ce la farà la cooperazione Italiana a rispettare gli impegni internazionali? Come possono i diversi attori della cooperazione allo sviluppo italiana attivarsi e collaborare per accelerare i progressi?

Questi sono solo alcuni degli interrogativi che ci porremo nel corso del convegno e sui quali abbiamo invitato a riflettere i rappresentanti delle istituzioni e della politica, il mondo delle imprese, le ONG e la società civile.