PRESENTAZIONE RAPPORTO OCSE-DAC SULL’AIUTO ALLO SVILUPPO ITALIANO

ocseSecondo un nuovo rapporto dell’OCSE, l’Italia ha aumentato i contributi e innalzato il livello dei futuri obiettivi di aiuto allo sviluppo, facendo registrare un’inversione della tendenza al ribasso negli stanziamenti a favore della cooperazione allo sviluppo. Il Paese deve ora adottare misure che consentano di attuare le raccomandazioni volte a migliorare la propria gestione dei programmi di aiuti.
Sono questi i risultati della “Peer Review” condotta dal Comitato di Aiuto allo Sviluppo dell’OCSE (Development Assistance Committee – DAC) che in Italia verranno presentati a ROMA IL 5 MAGGIO alle ore 15.00 presso l’aula dei Gruppi Parlamentari alla Camera dei Deputati in Via Campo Marzio, 74.

Saranno presenti all’incontro:
Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei Deputati;
Lapo Pistelli, viceministro agli Affari Esteri;
Erik Solheim, presidente dell’OCSE-DAC.

Per parteciapre alla presentazione del rapporto è possibile inviare una conferma di presenza all’indirizzo mail dgcs8@esteri.it

Per approfondimenti: http://www.oecd.org/dac/peer-reviews/italy.htm

Verso Un’Europa Solidale: Incontro con i Candidati e le Candidate alle Prossime Elezioni Europee

Schermata-2014-04-16-alle-11.50.37Nell’ambito del progetto legato al Semestre di Presidenza italiana “More and Better Europe”, nel quadro della campagna internazionale “Europe We Want”, si terrà lunedì 5 maggio a Roma, presso la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale in Piazza di Montecitorio, 131 a Roma, un incontro con i candidati e le candidate alle prossime elezioni europee e con organizzazioni della società civile sui temi che riguardano la costruzione di una Europa solidale basata su equità, inclusione, integrazione, cooperazione e pari opportunità per tutti.

L’incontro è promosso da CONCORD Italia, di cui fanno parte alcune ONG del CINI, e Forum del Terzo Settore, che propongono anche un appello sul quale invitano i candidati ad esprimersi e a discutere. Il documento è accompagnato da una lettera rivolta ai candidati che li invita a sottoscrivere l’appello e a partecipare all’incontro del 5 maggio.
La crisi che l’Europa sta attraversando oltre a essere economica e finanziaria, è anche politica, sociale e culturale. È necessario invertire la rotta e porre l’equità e la redistribuzione delle risorse al centro della politica; promuovere misure finalizzate a modificare le regole fiscali tra i paesi nella direzione di una maggiore solidarietà tra essi; promuovere regole commerciali premianti rispetto alla sostenibilità ambientale e sociale; attuare una riforma del sistema finanziario nell’interesse del bene comune.
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HLM GPDEC Mexico City: le conclusioni ed il comunicato finale

pre-event_photo_storyContributo di Gemma Arpaia, Coordinatrice Task Force della Società Civile
Roma, 24 Aprile 2014 – Oltre 200 organizzazioni della società civile (CSO) hanno partecipato alla prima riunione ad alto livello (HLM) del Partenariato Globale per un’Efficace Cooperazione allo Sviluppo (GPEDC) e hanno sfidato tutti gli stakeholders a prendere impegni più stringenti.
Due anni dopo il Forum ad alto livello di Busan sull’efficacia degli aiuti ( HLF4 ), il Global Monitoring Report è stato presentato a Mexico City: il report, che comunque copre soltanto 42 paesi, ha mostrato che i progressi nella implementazione dei principi concordati a Busan sono stati lenti e non sempre soddisfacenti. La rete della società civile per l’efficacia (CPDE) riconosce che la HLM ha fornito uno spazio per il dialogo multi-stakeholder su temi chiave quali lo sviluppo inclusivo e l’eliminazione della povertà, la mobilitazione delle risorse interne, la cooperazione Sud-Sud, il partenariato inclusivo, il ruolo del privato nello sviluppo, ma il comunicato finale dell’HLM è il risultato di sforzi di mediazione tra i vari soggetti del partenariato, e non ci avvicinano agli obiettivi di efficacia dello sviluppo. Le CSO hanno spinto per impegni forti e misurabili, e contestato diversi punti durante le consultazioni.
All’HLM si sono ribaditi gli impegni in materia di sviluppo inclusivo, lo svincolo degli aiuti, la country democratic ownership, l’uso dei sistemi nazionali dei recipients; spazio ed approfondimento sono stati dati alla mobilitazione delle risorse interne dei paesi per una maggiore imposizione fiscale progressiva;  la parità di genere e l’empowerment delle donne, e il riconoscimento delle CSO come attori di sviluppo indipendenti sono stati riaffermati,  ma non sono elementi nuovi.  L’incapacità di impegnarsi in ulteriori questioni e a darsi tabelle di marcia e scadenze lascia preoccupati.

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