Lettera aperta a Berlusconi sulla manovra correttiva

Roma,  8 luglio 2004

Signor Presidente del Consiglio,

In occasione del vertice G8 del 2001 ospitato dal nostro Paese, Ella dichiarò che “…le maggiori risorse messe a disposizione dai Paesi del G8 e dagli altri Paesi maggiormente industrializzati dovranno andare innanzitutto ad alleviare le situazioni di estrema sofferenza, come le carestie, e la diffusione dell’Aids, della tubercolosi e della malaria in Africa. Ma le maggiori risorse disponibili dovranno anche essere utilizzate per fare uscire i Paesi meno fortunati dal circolo vizioso della povertà.”

Le organizzazioni riunite nel CINI, che sono impegnate ogni giorno a fianco delle comunità che lottano contro la povertà e per lo sviluppo con il sostegno di centinaia di migliaia di cittadini italiani, Le scrivono per farLe presente tutta la loro preoccupazione per la ventilata riduzione delle risorse destinate alla lotta alla povertà nel mondo.

Dopo una settimana dalle prime notizie sulla manovra che il Governo si appresterebbe ad approntare per riordinare la contabilità del Paese, rimane pesante l’incertezza sui particolari delle riduzioni di spesa. In questa situazione, denunciamo con fermezza che l’ipotesi di tagli complessivi per circa 750 milioni di euro a carico della lotta alla povertà è di una gravità estrema. Si tratterrebbe sicuramente di una riduzione delle risorse pericolosa e sproporzionata rispetto all’entità complessiva della manovra annunciata, circa 7 miliardi di euro.

Questi tagli allontanerebbero l’Italia dall’Europa, in particolare dagli impegni sottoscritti al Consiglio europeo di Barcellona nel 2002, per l’aumento delle risorse per la cooperazione allo 0,33% del Pil entro il 2006. Sarebbe a rischio il ruolo leader dell’Italia nel finanziamento del Fondo globale per la lotta all’HIV, da Lei promosso in occasione del vertice G8 di Genova del 2001.

Le nostre organizzazioni auspicano che non si proceda all’approvazione della manovra correttiva nella forma annunciata, e che il Governo consideri tutte le voci che chiedono la tutela degli impegni per la cooperazione internazionale che si sono levate dalla società civile. Diversamente, ci troveremmo costretti a condividere la nostra preoccupazione e sconcerto con i nostri sostenitori e con le organizzazioni dei nostri network internazionali attive nel mondo.

Presidente, facciamo appello a Lei per assicurare che l’Italia faccia pienamente la sua parte, salvaguardando gli impegni presi a livello internazionale ed aumentando le risorse per la lotta alla povertà nel mondo.