Elementi per una piattaforma di azione coordinata

Roma, 2007 – Queste note intendono formare la base per un piano di azione comune su alcune tematiche che ineriscono la cooperazione allo sviluppo del nostro paese. Sono elementi di fondo che riteniamo possano essere condivisi dalle nostre Ong, non tanto in quanto associate italiane a family networks internazionali, quanto da tutte quelle Ong che hanno il sostegno di migliaia di cittadini e fanno advocacy non limitandosi al solo service delivery.

Questi elementi tendono non solo a configurare una base di azione comune ma anche ad essere usati come tematiche per le azioni di lobby e di advocacy che intendiamo svolgere verso la pubblica opinione, le istanze politiche e quelle sociali del nostro paese.

Le ragioni ed i livelli dell’interlocuzione

ONG come le nostre vengono sostenute regolarmente da centinaia di migliaia di cittadini che attraverso questa pratica esprimono anche il loro consenso alle nostre posizioni, per questo riteniamo di offrire attraverso il sostegno della società civile un’opportunità di dialogo certamente complementare rispetto alle organizzazioni “storiche” che oggi sono riconosciute ex lege 49/87 come “ONG idonee”, o quelle che si situano nel campo della cosiddetta solidarietà internazionale.

Questa nostra capacità di interlocuzione con il grande pubblico, che costituisce una delle nostre peculiarità, deve essere quindi non solo valorizzata ma anche sostenuta attraverso la creazione di un ambiente politicamente e culturalmente favorevole.

Le risorse che le organizzazioni come le nostre mobilizzano ed impegnano in attività “italiane” di cooperazione internazionale sono addirittura superiori a quelle che annualmente mette in campo l’ Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano per attività portate avanti attraverso le ONG “storiche”.

La percezione di questo valore aggiunto da parte delle istanze politiche deve essere utilizzata al meglio da noi tutti. Sembra dunque necessario avere la possibilità di organizzare e valorizzare questa massa critica per interagire con la Cooperazione Italiana e, in senso più ampio, con il Governo, relativamente alle policies e i temi che possono direttamente o indirettamente influenzare la nostra mission e condizonarne la percezione da parte dell’opinione pubblica.

Le associate italiane dei Networks internazionali offrono al Governo ed alle altre istanze politiche e sociali interessate la possibilità di ampliare i loro margini di interlocuzione con le nostre organizzazioni e con le politiche e le scelte da queste compiute a livello internazionale, con ricadute in oltre cento paesi del mondo. Il nostro ruolo di tramite per il dialogo con quelle ONG internazionali, alle quali anche il nostro Governo deve rendere conto delle scelte compiute, è cruciale anche per rivitalizzare e dare maggior respiro al mondo che ruota attorno a questi temi. La presenza delle nostre organizzazioni all’interno di diverse istanze associative deve quindi poter essere valorizzata in questo senso attribuendo, ove del caso, ad una delle associazioni una funzione di rappresentanza, e facendo comunque valere il peso di un Idem sentire.

Spunti di riflessione metodologica e proposte operative

Riterremmo utile che il Coordinamento istituisca un gruppo di lavoro congiunto al fine di portare i contenuti comuni ad un possibile tavolo permanente (come il BOAG in UK) per dialogare non solo sul piano strettamente progettuale ma, più in generale, su quello delle policies con tutti i Ministeri coinvolti, a diverso titolo, nelle politiche che ineriscono il nostro operato in Italia ed all’estero. I temi sul tavolo saranno sottoposti di volta in volta a seconda delle scadenze nazionali (Finanziaria, azioni di intervento umanitario, leggi di riforma etc) o internazionali (Conferenze intergovernative tipo WTO, G8, CIG etc)

E’ inoltre nostra intenzione aprire un dialogo anche con altri settori della società civile e con il mondo dell’impresa privata.

Non intendiamo suggerire alcun tipo di rapporto esclusivo da costruire per legge ed anzi riteniamo che le campagne, coordinamenti, tavoli già esistenti nel mondo dell’associazionismo e della cooperazione italiani vadano valorizzati, ma intendiamo porre la nostra specificità al servizio di un dialogo di sostanza.

Possibili obiettivi per le azioni di lobby inerenti la prossima Finanziaria

* Aumento totale reale delle risorse generali (0,7? 0,39? 0,23?, 1%?) dedicato ai PVS con la cooperazione (es. non dovrebbe computare insieme all’APS la pur positiva remissione del debito )

* Svincolo dell’Aiuto da ogni logica militare

* Eliminazione totale del “tied aid” e della cooperazione tecnica quando maschera “tied aid” (come già fatto da molti altri governi europei). In tal senso ci interessa esprimere alcune osservazioni sull’aumento eventuale della spesa per l’APS bilaterale e sull’utilizzo del “multi-bilaterale”.

Obiettivi negoziali con il Mae e/ all’interno di una possibile riforma della cooperazione

Oltre al mutato contesto internazionale che rende oggettivamente inadeguata l’attuale legge per la cooperazione internazionale 49/87 e la cronica paralisi gestionale della stessa, riteniamo che un elemento ulteriore per una riforma di sostanza sia il riconoscimento all’interno dell’attuale normativa di uno spazio strutturato che permetta il dialogo politico con organizzazioni come le nostre che sono espressioni italiane di policies elaborate congiuntamente a livello internazionale, che trovano la loro traduzione in termini progettuali nelle partnership con staff ed organizzazioni locali, a cui si aggiunge un numero esiguo di espatriati, e si fondano molto più sul sostegno del grande pubblico italiano che non sul finanziamento del Governo.

In particolare crediamo che una ragione ulteriore per elaborare questa piattaforma del Coordinamento sia quella di dare un contributo che nasca proprio dal nostro particolare modus operandi, al dibattito che altre istanze interessate alla riforma hanno aperto da tempo, introducendo in questa dialettica condivisa e speriamo unitaria, il principio che la legge vada ripensata, proprio al fine di rendere il dialogo civile tra Istituzioni e cittadini il centro della nuova filosofia della cooperazione. Le nostre organizzazioni sono particolarmente attente al tema della partecipazione civile e denunciano come le potenzialità del dialogo che praticano con i loro sostenitori non possa, al momento essere in alcun modo valorizzata.

* Riconoscimento della nostra presenza nei teatri di interesse della cooperazione italiana

* Richiamo degli impegni presi in campo internazionale all’interno delle conferenze Onu.

* Block grants/programmi pluriennali al posto di singoli progetti per effettuare interventi di sviluppo multisettoriale e non solo rispondere alle emergenze del momento

* Snellimento delle procedure e delle normative in materia di approvazione e gestione dei progetti

* Detraibilità delle donazioni al livello degli altri paesi Europei per incentivare le donazioni dei privati e delle aziende e aumentare, sempre al livello degli altri paesi europei, le agevolazioni/esenzioni fiscali per le ONLUS e ONG per riconoscere il ruolo sociale importante del nostro settore.