Lettera aperta ai componenti della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Roma, 3 ottobre 2008

Egregio/a Senatore,

La prossima nomina del Consiglio di Amministrazione Rai potrebbe aprire una nuova ed importante fase per il servizio pubblico radiotelevisivo.

Noi tutti condividiamo la convinzione che la Rai debba sempre di più garantire libertà, pluralismo, obiettività, completezza e imparzialità nell’informazione. Ma, soprattutto, noi tutti condividiamo la speranza che il prossimo Consiglio di Amministrazione della Rai si faccia garante e promotore del principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione Italiana.

Il motivo che ci induce a scriverle, in rappresentanza di alcune delle più importanti organizzazioni internazionali italiane impegnate sui temi della lotta alla povertà, della protezione dell’infanzia e dell’ambiente, è proprio quello di sostenere, con forza, la necessità di cogliere questa occasione storica per il servizio pubblico radiotelevisivo.

Siamo convinti che il prossimo Consiglio di Amministrazione della Rai debba avere al suo interno una figura in grado di coniugare una grande conoscenza della comunicazione sociale, dei suoi attori e delle tematiche ad essa sottese con una piena e profonda conoscenza del Servizio Pubblico e delle sfide che lo attendono.

Una figura in grado di intendere la comunicazione sociale per quello che ha dimostrato di potere e saper essere: una straordinaria opportunità di diversificazione e qualificazione dell’offerta pubblica radiotelevisiva, capace di suscitare l’interesse e la responsabilità partecipe dei cittadini, di valorizzare il patrimonio professionale della Rai (si veda ad esempio l’importante ruolo svolto dal Segretariato Sociale), di avvicinare nuove fasce della popolazione e di riportare il servizio pubblico nella posizione che gli compete: al centro del racconto di una società sempre più articolata e sempre più interconnessa nei processi di globalizzazione, capace di assumere ruoli attivi di responsabilità nella costruzione della polis.

E’ una responsabilità sociale ed una cittadinanza attiva che le sei organizzazioni del CINI da sempre hanno assunto come parte integrante ed irrinunciabile del loro mandato statutario, in dialogo costruttivo e competente con le istituzioni pubbliche e private. Motivo per cui ci permettiamo di aprire un dialogo anche sul tema di questa missiva.

Per svolgere un tale compito all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo ci vogliono competenze specifiche e passione, capacità di dialogo con la società civile e sensibilità. Caratteristiche che ci auguriamo siano rappresentate nel prossimo Consiglio di Amministrazione della RAI, coerentemente con la funzione pubblica che la RAI deve tornare a svolgere.

Cordiali saluti

Maria Egizia Petroccione

Portavoce CINI