Forum ACCRA: CINI, progressi positivi ma molto resta ancora da fare

Roma, 5 settembre 2008 – “L’impegno europeo ha fatto si che la Conferenza di Accra non si chiudesse con un nulla di fatto su tutti i fronti. Si è riusciti a superare le resistenze di Giappone e Stati Uniti e produrre alcune modifiche al testo iniziale, anche se molto resta ancora da fare”. Così Egizia Petroccione, portavoce del CINI, il Coordinamento Italiano Network Internazionali di cui fanno parte ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS e WWF, a conclusione del terzo Forum sull’efficacia degli aiuti, svoltosi ad Accra, Ghana.

“Gli avanzamenti più significativi”, spiega il CINI “riguardano l’impegno dei paesi donatori ad utilizzare come prima opzione i sistemi di gestione dei paesi partner e l’impegno alla riduzione della frammentazione degli interventi: si introduce infatti il principio della divisione del lavoro tra donatori, che deve essere guidata dai Paesi. Hanno inoltre trovato spazio nell’agenda le forme di cooperazione sud-sud e la dimensione della coerenza del sistema di relazioni tra Donatori e Partner, come ad esempio la necessità di affrontare la corruzione e la responsabilità sociale delle imprese”.

“Tuttavia alcune questioni fondamentali richiederanno un ulteriore sforzo da parte della comunità internazionale: il testo non ha infatti subito modifiche sostanziali sul tema dello slegamento dell’aiuto, dove ogni possibile futuro progresso viene lasciato ai singoli Paesi donatori. Né si fa riferimento a sistemi di monitoraggio indipendenti né alla pubblicazione delle condizioni del negoziato dell’aiuto”.

“Infine, sulle condizionalità non si prevede alcun impegno per la loro effettiva riduzione, limitandosi a stabilire una lista di condizioni, senza tenere conto del differente peso negoziale tra donatori e paesi partner”.

“Per l’Italia, già in ritardo rispetto agli obiettivi di Parigi, gli impegni dell’Agenda di Accra rappresentano nuove importanti sfide”, conclude Petroccione, “che dovranno concretizzarsi nelle soluzioni proposte di riforma gestionale e nell’adozione e attuazione di un piano italiano per l’efficacia degli aiuti”.