Roma, 25 Giugno 2010: In occasione del G8 il CINI, composto da ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS, World Vision e WWF, manifesta tutta la propria delusione rispetto all’esito del Summit canadese.
“L’esito del G8 è molto deludente “– dichiara Maria Egizia Petroccione, Coordinatrice del CINI – “per quello che riguarda l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) in generale, con i leader dei G8 che si limitano a riaffermare i loro impegni in termini di APS e efficacia dell’aiuto, senza però specificare né tempi né modalità”. Non c’è alcun riferimento a Gleaneagles né al fatto che i target per il 2010 sono stati mancati. E’ singolare che si riaffermi l’impegno verso l’APS proprio quando è stato mancato l’obiettivo del 2010 e senza che questo fallimento venga riconosciuto e analizzato.
Gli unici impegni quantitativi e temporali che i G8 avevano per l’APS erano quelli di Gleaneagles per il 2010, riaffermarli semplicemente lascia aperte molte interpretazioni: ad esempio, si riafferma il raddoppio ma entro quando? Riconoscendo la difficile situazione mutata, i G8 avrebbero sinceramente potuto dire che l’obiettivo 2010 era stato mancato e aggiornare impegni quantitativi e scadenze, indicando ad esempio a quanto pensano di arrivare nel 2015 – un’operazione di verità e responsabilità che poteva indicare anche il congelamento ai livelli attuali.
Sempre sull’aspetto quantitativo non si parla affatto di risorse per l’Africa, i G8 tendono a spostare l’attenzione verso i Paesi vulnerabili. Si tratta di un riorientamento concettuale cui dovrebbe far seguito un maggior dettaglio e una garanzia di tutela dell’impegnato pregresso, assicurando che non ci sarà diversione di risorse a scapito dell’Africa Sub-sahariana. La questione della novità e addizionalità delle risorse avrebbe dovuto essere più evidente anche sull’iniziativa per gli MDG 4-5.
In Canada, i G8 non vogliono parlare di risorse aggiuntive ma riconfermano i loro impegni all’aumento finanziario per AIDS, Agricoltura e MDG 4 e 5; la deduzione logica è che altri settori non menzionati vedranno ridotti i finanziamenti ad esempio l’Educazione.
Egualmente i G8 riaffermano il loro impegno a garantire il successo delle conferenze di rifinanziamento dell’IDA e del Fondo Africano di sviluppo, ma non è chiaro come questo sia possibile senza nuove risorse, visto che entrambi i fondi internazionali chiedono ai donatori un significativo aumento di capitali nell’ordine di qualche miliardo.
Sull’efficacia dell’aiuto non si dice niente. Si sarebbe almeno potuto cogliere l’occasione per affermare l’importanza politica del 2011 come anno per l’avvio dell’aggiornamento della governance del sistema dell’aiuto, stabilendo il tono dei prossimi incontri DAC e aprendo alle richieste di molti membri del G20 (soprattutto della Korea).