Legge di Stabilità 2013: timidi segnali di inversione di tendenza per la Cooperazione allo sviluppo

Roma 19 Ottobre 2012, le ONG del CINI – Coordinamento Italiano Network Internazionali – accolgono favorevolmente l’inversione di tendenza nella Legge di Stabilità 2013 . “Dopo anni di drastiche riduzioni dei fondi destinati alla Cooperazione, il governo Monti ha deciso nel Disegno di Legge Stabilità 2013 di aumentare le risorse per la cooperazione allo sviluppo. Si tratta di una inversione di tendenza che, sebbene timida, restituisce un minimo di credibilità al nostro paese e permetterà di fare fronte, anche se con notevole ritardo e con tempi lunghi (oltre dieci anni), ai numerosi impegni con Fondi e Banche di sviluppo che il nostro paese ha sottoscritto nel corso degli anni e puntualmente disatteso” dichiara Maria Egizia Petroccione, Portavoce del CINI.

“Registriamo con soddisfazione l’inversione di tendenza rispetto alla legge di stabilità 2012 per la cooperazione allo sviluppo gestita dal Ministero Affari Esteri (legge 49/1987), passando dagli 86 milioni di euro del 2012 ai 228 milioni di euro stanziati per il  2013” continua Petroccione.  “Un aumento percentuale di + 165% rispetto al minimo storico del 2012 e tuttavia siamo ancora molto lontani (-68%) dagli stanziamenti del 2008 che ammontavano a 732 milioni di euro”. Questa decisione del Governo appare coerente con le dichiarazioni del Presidente Giorgio Napolitano in occasione del Forum della Cooperazione Internazionale, promosso dal Ministro Riccardi, tenutosi il 1 e 2 ottobre a Milano: la cooperazione “è politica estera nel senso più nobile della parola”. “E’ giusto – ha affermato il presidente della Repubblica – riportare la cooperazione tra le priorità della politica internazionale”. “La cooperazione e’ sempre stata un imperativo etico di solidarietà ma oggi, nel XXI° secolo della globalizzazione e dell’interdipendenza, è anche un critico investimento strategico nelle relazioni internazionali del Paese e per la tutela e la promozione degli interessi dell’Italia nel mondo”. Per contro, le ONG del CINI criticano fortemente la decisione di introdurre una sorta di “franchigia” sulle donazioni fino a 250 euro in favore delle onlus. I contribuenti con redditi superioni ai 15.000 euro l’anno potranno infatti detrarre dalla dichiarazioni dei redditi solo le donazioni superiori a 250 euro, e questo non è certo un incentivo a sostenere le tante realtà della società civile impegnate nella cooperazione che, riprendendo le parole del Presidente Napolitano, “esprime i sentimenti e le energie migliori del Paese”.