Le Reti di ONG AOI, CINI e LINK scrivono al premier Renzi per sollecitare la nomina del Viceministro per la Cooperazione allo Sviluppo

Gent.mo Presidente del Consiglio                                                          Roma, 10.9.2015
Matteo Renzi
p.c
Gent.mo Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Paolo Gentiloni

Caro Presidente Renzi,

abbiamo condiviso quanto Lei ha esposto in occasione della recente Conferenza sui finanziamenti per lo sviluppo ad Addis Abeba. Le assicuriamo tutto l’impegno delle nostre Reti di Organizzazioni Non Governative (ONG) perché l’Italia possa realizzare con programmi concreti, di qualità ed efficaci, gli obiettivi da Lei enunciati recentemente e in particolare quello di dare risposte strutturali ai flussi migratori agendo sulle lore cause nei paesi di origine.
Al contempo Le vogliamo esprimere la preoccupazione delle ONG italiane per la mancanza, da più di tre mesi, del Viceministro per la cooperazione allo sviluppo.
Come Lei ben sa siamo in una fase decisiva per l’applicazione della legge 125/2014, con appuntamenticruciali quali la costituzione dell’Agenzia, la nomina del suo Direttore e del personale direttivo, la definizionedei regolamenti interni, il passaggio di competenze dalla Direzione Generale, la riorganizzazione di quest’ultima, l’operatività del Consiglio Nazionale, la programmazione e definizione delle attività da parte delComitato congiunto che deve essere presieduto dal Viceministro.

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La gestione dei rischi e la sicurezza degli operatori delle organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale

OLYMPUS DIGITAL CAMERARoma, 19 Settembre 2015 – Le tre Reti delle Ong – AOI, CINI, LINK 2007 – hanno proposto in occasione della Conferenza ‘La Sicurezza è una cosa seria’  alcuni Principi per una collaborazione in materia di sicurezza tra le Ong / Organizzazioni della società civile e le Istituzioni del Maeci. A tali principi potranno aderire le singole Ong e le altre Organizzazioni della società civile impegnate in interventi solidaristici e di cooperazione all’estero con assenso formale tramite il sito www.dovesiamonelmondo.it – sezione per le Ong/Osc di cooperazione internazionale. Alla Conferenza è stato inoltre presentato un dossier frutto del lavoro congiunto tra Ong e Unità di Crisi: ‘Suggerimenti per la gestione dei rischi e la sicurezza degli operatori delle organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale’. Esso condensa, in alcuni brevi capitoli, informazioni utili a fornire una visione d’insieme delle problematiche relative alla sicurezza in contesti potenzialmente pericolosi e suggerisce comportamenti e regole da adottare. Un insieme di suggerimenti a cui potersi ispirare: spetta infatti ad ogni organizzazione definire – a seconda della propria specificità, dei paesi di intervento e della soggettiva percezione e valutazione del rischio – il proprio piano per la sua gestione e le proprie procedure di allerta.

Consulta i documenti:

Principi per una collaborazione in materia di sicurezza tra le ONG/Organizzazioni della società civile e le Istituzioni del MAECI

Suggerimenti per la gestione dei rischi e la sicurezza degli operatori delle organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale

La Sicurezza degli operatori delle ONG e delle altre organizzazioni della società civile impegnate nella cooperazione e solidarietà internazionale

CS SICUREZZACOMUNICATO STAMPA

Roma, 6 Settembre 2015 – Le Ong operano spesso in contesti di grave crisi umanitaria. A spingerle è il senso e il valore dell’essere umano, della solidarietà, dell’imperativo umanitario che ‘impone’ loro di soccorrere e proteggere popolazioni in fuga o in pericolo a causa di guerre, fame, catastrofi naturali. Molte Ong da tempo hanno adottato misure per tutelare la sicurezza delle operatrici e degli operatori, considerandola prioritaria. L’ampliamento dei soggetti che esprimono solidarietà e la crescente complessità dei contesti operativi richiedono una loro più generalizzata presa di coscienza, un approccio più attento e prudente che nel passato e una migliore conoscenza delle misure da adottare.

La sicurezza del personale va infatti salvaguardata dotandosi di regole, procedure e formando gli operatori ma va anche interpretata nella diversità dei contesti, realtà e problematicità, che devono essere conosciuti nella loro complessità. L’attenzione deve rivolgersi all’indispensabile equilibrio tra l’imperativo umanitario che spinge a perseverare nell’azione di aiuto e protezione e la valutazione del rischio per gli operatori, italiani, internazionali e locali. L’esperienza delle Ong nelle aree di crisi e di conflitto è cresciuta negli ultimi 25 anni e si è adeguata costantemente alle situazioni divenute più difficoltose. Hanno adottato codici di sicurezza che vincolano il proprio personale e puntano a gestire i rischi, anche in coordinamento con altre Ong italiane e internazionali, con la Cooperazione italiana, le Agenzie dell’Onu. L’osservanza dei codici e la maggiore attenzione non possono da soli assicurare l’incolumità, ma rappresentano i più validi strumenti per tutelare la sicurezza degli operatori.

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La sicurezza è una cosa seria

sicurezzaRoma, 9 settembre 2015: La sicurezza degli Operatori impegnati nella cooperazione allo sviluppo, nelle emergenze umanitarie, nella solidarietà internazionale. Conferenza promossa dalle reti di ONG AOI-CINI-LINK2007 con L’UNITA’ DI CRISI e LA DG COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO. Si svolgerà presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dalle ore 10 alle ore 12,45 (inizio registrazioni ore 9). Interverranno i Ministri Paolo Gentiloni, Giampaolo Cantini, Claudio Taffuri, Michele Valensise e i rappresentanti delle reti AOI, CINI e LINK2007. La Conferenza è pubblica. Con l’occasione verrà presentata anche la nuova versione digitale del “Manuale Sanitario” a cura di SISCOS.

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