Roma, 4 febbraio 2020 – Può la cooperazione internazionale italiana sostenere migrazioni sicure e regolari nella prospettiva di creare attraverso di esse sviluppo nei paesi partner e in Italia, anziché essere utilizzata per “disincentivare” la mobilità umana?
Per rispondere a questa domanda il CINI, Coordinamento Italiano NGO Internazionali, pubblica oggi un policy brief dal titolo “Una prospettiva diversa sul nesso migrazione&sviluppo: Il ruolo della cooperazione internazionale nel sostenere e ampliare vie di ingresso regolari e sicure verso l’Italia”. Il documento, già discusso con numerosi interlocutori istituzionali, rilancia il dibattito sulla relazione tra migrazione e sviluppo concentrandosi sulle potenzialità che una migrazione sicura e regolare può offrire in termini di sviluppo per i paesi partner e per l’Italia stessa.
La migrazione regolare ha infatti un più alto potenziale di riduzione della povertà di quella irregolare poiché è meno costosa, rischiosa, e lesiva dei diritti delle persone coinvolte. I programmi di sostegno alla migrazione sicura e regolare devono dunque essere pensati come uno strumento complementare ai programmi di cooperazione internazionale tradizionali, e hanno peraltro un potenziale di impatto ampiamente superiore ad essi.
“E’ fondamentale che l’approccio restrittivo alla migrazione regolare si allarghi ed evolva: non all’interno di una dicotomia tra apertura e chiusura ai nuovi ingressi, ma piuttosto verso la definizione di una rosa di opzioni regolari corrispondenti ai diversi profili dei migranti e alle opportunità di una loro integrazione in Italia. La cooperazione internazionale può contribuire a questo cambiamento, e nei prossimi mesi continueremo a dialogare su questi temi con gli interlocutori istituzionali rilevanti”, afferma Raffaele Salinari, portavoce del CINI.
Il documento descrive un contesto in cui la migrazione regolare verso l’Italia è oggi quasi impossibile; analizza alcune opzioni di migrazione regolare potenzialmente ampliabili, in una prospettiva di sviluppo, anche all’interno dell’attuale quadro normativo, come i programmi pilota di mobilità lavorativa, le sponsorizzazioni private per i ricongiungimenti della famiglia allargata, le sponsorizzazioni di comunità, i corridoi umanitari. Fornisce in chiusura alcune raccomandazioni per sostenere ed ampliare i programmi pilota di mobilità lavorativa e le sponsorizzazioni private.
Con questo policy brief il CINI evidenzia come il sistema Italia di cooperazione internazionale possa potenzialmente farsi portatore di una visione radicalmente diversa del tema migratorio, contribuendo a governare le sfide che esso pone; e accantonando invece la prospettiva securitaria di controllo delle frontiere che ha spesso alimentato gli interventi di cooperazione internazionale nel recente passato.