La Conferenza Internazionale su sviluppo e migrazione, ospitata dal governo italiano, sembra avere attivato una delle componenti di quel «Piano Mattei» sino ad ora evocato a più rirese dalla presidente del Consiglio ma ancora privo di contenuti concreti. Il cosiddetto «processo di Roma», infatti, come è stato chiamato il risultato della Conferenza, ha deliberato un nuovo approccio al problema delle migrazioni dal continente africano attraverso una forma rafforzata di cooperazione tra forze di polizia.
«Processo di Roma», una operazione securitaria
Le ONG e la difesa dei Diritti Umani
La XIX Legislatura, a maggioranza di destra, si è aperta molto simbolicamente con alcuni Decreti concernenti l’«ordine pubblico», uno in ambito nazionale, quello contro i rave party, e l’altro in ambito internazionale, il Decreto Legge n. 1/2023 recante: «Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori». Quest’ultimo dispositivo si incardina, prima ancora che in un orizzonte politico, dentro una temperie culturale in sintonia con i movimenti sovranisti globali che, determinati a smantellare l’idea del multilateralismo e, di conseguenza, l’universalismo dei Diritti Umani, attaccano le ONG in quanto soggetti agenti fattivamente sulla base delle Convenzioni internazionali in materia di aiuti umanitari.
Giornata Internazionale del volontariato. Mattarella: “Un valore inestimabile”
Rilanciamo con convinzione la centralità dell’impegno personale e collettivo nelle attività di volontariato legate alla cooperazione internazionale allo sviluppo, sottolineate in occasione della giornata del volontariato dal Presidente della Repubblica nel suo intervento. Le associate al CINI sostengono attivamente il protagonismo dei cittadini nell’impegno verso i diritti umani al fianco delle ONG internazionali che operano in Italia e nel mondo per la realizzazione dell’Agenda 2030
Leggi la Dichiarazione del Presidente Mattarella
Italia e Francia, un vulnus al diritto internazionale
NAVI DEI MIGRANTI. Corre il dovere di richiamare una storia recente che ha avuto le stesse caratteristiche: quella della progressiva espulsione delle Ong umanitarie indipendenti dai teatri di guerra e la loro sostituzione con le azioni cosiddette umanitarie degli eserciti o delle organizzazioni «embedded» cioè arruolate.
L’apertura della Francia alla ricezione nel porto di Marsiglia della Ocean Viking, una delle navi ora ormeggiate in Itala ed impossibilitate allo sbarco dei naufraghi, segna un precedente.
Per una grande riconciliazione con il mondo
Roma, 6 luglio 2022 – Cosa accomuna il dramma della Marmolada alla guerra in Ucraina? La pace. Non sarà possibile debellare la guerra finché la nostra specie non «farà pace» col resto del mondo
Una stessa esigenza, tanto essenziale quanto misconosciuta ed oscurata dalle contingenze, accomuna la tragedia della Marmolada e la guerra in Ucraina, la siccità dei fiumi italiani e le grandi alluvioni nel sud-est asiatico: la pace.
Per il governo paga la cooperazione internazionale
GUERRA. L’Italia ha deciso di finanziare il supporto al governo ucraino attingendo anche ai fondi della cooperazione internazionale allo sviluppo
Le guerre costano, molto, e finanziarle è sempre stato un grande affare per qualcuno ed un impoverimento per altri, sempre gli stessi. Quella in Ucraina non fa certo eccezione e l’Italia ha deciso di finanziarla attingendo anche ai fondi della cooperazione internazionale allo sviluppo. All’inizio del conflitto, infatti, il Governo ha annunciato che ben 110 milioni di euro sarebbero transitati dai fondi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) della Farnesina, verso un non ben specificato budget support per il Governo ucraino.
L’adesione di chi pratica la pace ogni giorno
Ong e Ucraina. Le Organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale aderenti al Coordinamento Italiano Ngo internazionali (Cini) presenti in piazza Santissimi Apostoli a Roma a manifestare con la loro presenza i valori della pace e della collaborazione tra i popoli.
In queste ore la nostra concreta presenza al fianco delle fasce più vulnerabili della popolazione Ucraina testimonia non solo un pacifismo fattivo ma anche le azioni di quella che possiamo a giusto titolo chiamare diplomazia dal basso.
In Congo una guerra permanente per materie prime e diamanti
Congo. La decomposizione iniziò dalla morte di Lumumba, primo e ultimo leader eletto democraticamente
Articolo di Raffaele K. Salinari
Il Manifesto, 23 febbraio 2021
L’uccisione a Goma, nella regione dei Grandi Laghi congolese, dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio e di un militare dell’Arma dei Carabinieri in forze alla missione Onu Monusco, riaccende i riflettori su una guerra civile strisciante che da oltre un quarto di secolo insanguina quella parte del mondo. Dalla morte del dittatore Mobutu nel 1997, infatti, quello che al tempo si chiamava Zaire, oggi Repubblica democratica del Congo, ha conosciuto un costante processo di scomposizione territoriale, favorito da interessi multinazionali ben precisi, e che si servono di interposte fazioni paramilitari per continuare imperturbati a fare i loro interessi di parte sulla pelle delle popolazioni locali.
Cooperazione internazionale, l’Ocse dà i voti all’Italia. E non sono buoni
La pandemia di Covid-19 ha messo in risalto la rinnovata centralità delle azioni di cooperazione e solidarietà internazionali, che ha portato, di conseguenza, sia a livello politico sia organizzativo, ad un dibattito in merito al funzionamento dell’attuale sistema della cooperazione italiana, rinnovato nel 2014 con l’approvazione della Legge 125. E proprio su questo l’OCSE DAC conduce ogni cinque anni una Peer Review in merito all’efficienza, efficacia e coerenza delle politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo dei suoi membri. Dopo la pubblicazione del Rapporto DAC a novembre scorso, qualche settimana fa è stata finalmente pubblicata anche la sua traduzione italiana: si tratta della prima Revisione dopo la riforma della cooperazione del 2014. Le ONG hanno partecipato al processo inviando al DAC un corposo documento di osservazioni nel novembre 2018, e incontrando la delegazione DAC nel marzo 2019. Data l’autorevolezza dell’Organizzazione e dei partecipanti alla revisione, è interessante riportarne, seppur schematicamente, le conclusioni, che possono fattivamente contribuire al processo di messa a punto di alcuni aspetti dell’attuale sistema della cooperazione italiana.
Oltremare AICS Magazine
Raffaele Salinari, sostenere le ong per sostenere l’Italia
Il portavoce del Cini racconta il ruolo delle organizzazioni non governative nella Fase2, le sfide comuni per sostenere la marginalità e le fasce più deboli in Italia e all’estero. Scontando le difficoltà sulle risorse limitate e il ritardo dei bandi.
Intervista pubblicata sulla rivista dell’AICS Oltremare
Raffaele K. Salinari è il portavoce del Coordinamento Italiano delle ong Internazionali (Cini). Al suo interno ci sono importanti realtà come ActionAid, Save the Children, Vis, Cbm, Plan e Wwf. Oltremare lo ha intervistato per capire il ruolo delle Ong nella ripresa dell’Italia e le difficoltà dei tanti lavori della cooperazione, colpiti dalla crisi economica.