Decreto Missioni: soddisfazione per lo stralcio dei commi contestati dalle ONG

“Il CINI accoglie con grande soddisfazione la notizia della decisione della Commissione Esteri del Senato di stralciare dal Decreto Missioni 107/2011 i commi 14 e 15 dell’articolo 3 che, di fatto, cancellavano la figura del volontario internazionale e di cooperanti delle ONG” dichiara Maria Egizia Petroccione, Coordinatrice del CINI – il Coordinamento Italiano dei Network internazionali costituito da ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des hommes, VIS, World Vision e WWF.
Grazie alla rapida e compatta mobilitazione di tutte le reti di ONG e all’impegno di alcuni dei parlamentari più sensibili alla tematica,  è stata fermata un’iniziativa deleteria sia nel contenuto che nel metodo con la quale si disarticolava la normativa sulla cooperazione allo sviluppo in maniera selettiva e unilaterale. Il CINI continuerà a monitorare l’iter del Decreto che ora passa all’Aula e poi va alla Camera,
Le ONG del CINI ribadiscono la necessità di una riforma complessiva della legge 49/87 e la disponibilità a rivedere le disposizioni che le riguardano ma in maniera trasparente e condivisa. Si tratta di una vittoria importante del mondo della Cooperazione allo Sviluppo, realtà che merita di essere sostenuta poiché è una delle principali risorse di cui l’Italia dispone per sviluppare una politica estera più seria, autorevole ed efficace. Ora le ONG si  impegneranno affinché il Parlamento decida un aumento sostanziale delle risorse per la cooperazione civile che in questo Decreto hanno toccato il minimo storico, arrivando quasi a scomparire completamente.

Decreto Missioni e Legge di stabilità:continua la demolizione sistematica del terzo settore.

Roma, 16 Luglio 2011 – Il CINI, Coordinamento Italiano Network Internazionali, denuncia i continui attacchi alle ONLUS e dunque anche alla  Cooperazione allo Sviluppo. “Il Terzo Settore ed i valori che esso rappresenta, continuano ad essere sotto attacco da più parti” denuncia Maria Egizia Petroccione, Coordinatrice del CINI.

“In questi anni si sono tagliati drasticamente i fondi per la Cooperazione allo Sviluppo, si è cercato di abolire e poi si è messo un tetto al 5 per Mille, sono state aumentate del 500% le Tariffe postali agevolate, principale strumento per la diffusione delle informazioni, per la sensibilizzazione e per la raccolta fondi delle organizzazioni della società civile. Oggi ci troviamo davanti ad una drastica riduzione delle detrazioni e deduzioni fiscali sulle donazioni che cittadini e aziende faranno alle ONLUS: meno 5% nel 2013 e meno 20% nel 2014”.

Infine, conclude Petroccione, “Si continua ad intervenire con piccole ma sostanziali modifiche sulla legge 49/87, in modo totalmente disorganico. Nel cosiddetto Decreto Missioni è infatti prevista l’abolizione/sostituzione  dell’art 32-34 che tratta dei cooperanti e volontari. Senza entrare qui nel merito tecnico del provvedimento – lo faremo separatamente – contestiamo il metodo della decisione, denunciamo con forza la disarticolazione e modifica, senza disegno strategico e senza visione complessiva, della Legge 49/87 in modo assolutamente non partecipativo e senza alcuna consultazione dei diretti interessati”.

La Campagna 005 presenta la prima “wiki-legge” per frenare la speculazione e per finanziare politiche sociali e ambientali

22 giugno: Global day of action per la tassa sulle transazioni finanziarie

Roma, 21 giugno 2011 – La Crisi si sta riaffacciando prepotentemente anche in Europa. Sono indispensabili altri 100 miliardi di euro per salvare la Grecia dal definitivo default finanziario, un default che secondo i dati Bce coinvolgerebbe direttamente  anche gli assetti economici di Belgio e Italia.
La Campagna ZeroZeroCinque presenterà proprio domani, in occasione della Giornata Mondiale di Mobilitazione sulla tassa sulle transazioni finanziarie (TTF), la prima wiki-legge italiana lanciando una consultazione pubblica sul proprio sito (www.zerozerocinque.it) per la definizione di un testo di legge sulla TTF. Una redazione partecipata per sostenere l’approvazione di una tassa che non danneggerebbe la parte sana dei mercati finanziari, ma avrebbe la capacità di arginare gli eccessi speculativi e di reperire risorse per finanziare politiche sociali, ambientali e di cooperazione allo sviluppo. Uno strumento tanto più importante nel momento in cui il governo, senza aumentare la pressione fiscale su lavoratori e imprese, deve varare una nuova manovra imposta dall’Europa per sistemare i conti pubblici.

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G8 di Deauville: le ONG del CINI auspicano che il doveroso sostegno alle popolazioni del Nord Africa non si traduca in una diminuzione di attenzione e risorse per tutti gli altri paesi del sud del mondo, a cominciare da quelli dell’Africa Sub-Sahariana.

Roma, 27 Maggio 2011: “Le ONG del CINI – Coordinamento Italiano Network Internazionali – si augurano che i 40 miliardi di dollari annunciati per finanziare la nuova “Partnership di Dauville” non siano solo l’ennesima promessa che non verrà mantenuta e che siano risorse aggiuntive rispetto a quanto gli stati si sono già impegnati a stanziare per la lotta alla povertà nel mondo” dichiara Maria Egizia Petroccione, Portavoce del CINI. “Siamo favorevoli a questa iniziativa ma auspichiamo che il doveroso sostegno alle popolazioni del Nord Africa che lottano per la libertà e la democrazia non abbia come conseguenza una diminuita attenzione, e dunque minori risorse, per tutti gli altri paesi del sud del mondo, a cominciare da quelli dell’Africa Sub-Sahariana, che da troppo tempo aspettano che i G8 onorino gli impegni presi” continua Petroccione.
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AIDWATCH: 2010 COLPITA, ITALIA AFFONDA L’EUROPA

Sintesi del rapporto AIDWATCH 2011 – Maggio 2011
Guardando al 2015, al di là della deludente prestazione del 2010, si prevede che l’aiuto europeo crescerà molto più lentamente di quanto sarebbe necessario per raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del PIL fissato per il 2015. Stando alle proiezioni e in base alle attuali tendenze, lo scarto collettivo non farà che aumentare ogni anno fino al 2015. In base alle previsioni l’entità dell’aiuto in proporzione al PIL nel 2015, – anno che rappresenta la scadenza ultima per raggiungere gli Obiettivi del Millennio – raggiungerà un deludente 0,45%. I maggiori responsabili di un tale scarto sono l’Italia (che si appresta a ridurre significativamente i già bassi livelli di APS/PIL e arriverà ad uno scioccante 0,09% nel 2015); la Francia e la Germania (che realizzeranno solo il 60 % degli impegni presi entro il 2015); e l’Austria (che manterrà i modesti livelli di APS/PIL stabili intorno allo 0,32%). Infine si prevede che la Danimarca, che sinora era stata uno dei Paesi con la migliore prestazione, congelerà l’aiuto in termini nominali, non raggiungendo l’obiettivo nazionale dello 0,8% per i prossimi cinque anni.

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Rapporto AidWatch 2011

In contemporanea con il lancio in tutta Europa, è stato presentato il 19 maggio in Italia il quinto rapporto Aidwatch 2011, elaborato dalla Confederazione europea di ONG CONCORD. Nel rapporto Aidwatch, CONCORD stila per i 27 paesi dell’Unione Europea la valutazione delle politiche di lotta alla povertà, con le raccomandazioni da seguire per ogni Paese membro.

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L’Europa“gonfia”gli aiuti internazionali per oltre €5 miliardi nel 2010 perdendo di vista la “lotta alla povertà”

In contemporanea con il lancio in tutta Europa, è stato presentato oggi in Italia il quinto rapporto Aidwatch 2011, elaborato dalla Confederazione europea di ONG CONCORD. Il rapporto Aidwatch di quest’anno Sfida all’aiuto-egoista: allenare l’aiuto europeo alla lotta contro la povertà sostiene che:
– Nel 2010 gli Stati Membri della UE hanno rendicontato 5,1 miliardi di euro di aiuto gonfiato, pari a quasi il 10% degli aiuti complessivi forniti ai Paesi partner lo scorso anno. Di questi 2,5 miliardi di euro corrispondono alla cancellazione del debito, all’incirca 1,6 miliardi di euro per borse di studio e 1,1 miliardi di euro sono stati spesi nei Paesi europei per i rifugiati.
– L’Unione Europea resta il maggior donatore al mondo, ma nel 2010, solo nove Paesi hanno raggiunto gli obbiettivi di aiuto che si erano posti.
– L’aiuto allo sviluppo è sempre più dettato dall’agenda della politica interna, dall’immigrazione e dagli interessi commerciali.
Questa analisi è basata sui dati pubblicati in aprile dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Europea), che mostrano un aiuto europeo a quasi 55 miliardi di euro (0,43% del PIL), fallendo l’obiettivo ambizioso sottoscritto nel 2010 per 15 miliardi di euro.
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2010 COLPITA: L’ITALIA AFFONDA L’EUROPA. PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO EUROPEO AIDWATCH 2011

Giovedì 19 maggio 2011
ore 10.00 – 13.00
HOTEL NAZIONALE
Roma, Piazza di Montecitorio

In contemporanea con il lancio in tutta Europa, sarà presentato in Italia il quinto rapporto Aidwatch 2011, elaborato dalla Confederazione europea di ONG CONCORD. Nel rapporto Aidwatch, CONCORD stila per i 27 paesi dell’Unione Europea la valutazione delle politiche di lotta alla povertà, con le raccomandazioni da seguire per ogni Paese membro.

La ricerca traccia un quadro sulle tendenze dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) per tutti i paesi membri dell’Unione Europea e certifica il primo significativo fallimento di credibilità politica della cooperazione europea. Il divario che separa l’APS dei paesi membri dell’UE dall’obiettivo che essi si erano posti per il 2010, è attualmente di 15 miliardi e si prevede aumenterà ogni anno fino al 2015.

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SEMINARIO: UNA TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE?

Econometica e la Campagna 005 hanno il piacere di invitarla al  Seminario
Una tassa sulle transazioni finanziarie?
Riequilibrare il peso della fiscalità e mantenere la coesione sociale

Roma, martedì 10 Maggio 2011, ore 9.30 – 13.30
Camera dei Deputati, Sala Conferenze, Via del Pozzetto 158, Roma.

Quale vantaggio per i governi? Maggiore coesione sociale e maggiori risorse per le politiche sociali; Quale vantaggio per i cittadini? Redistribuzione del peso fiscale e minori tagli ai beni e servizi pubblici; Quale vantaggio per le imprese? Più risorse per le politiche industriali; Quale vantaggio per le banche? Ritrovare la fiducia dei cittadini ed evitare imposizioni che penalizzino eccessivamente il credito.

Il peggioramento dei conti pubblici in Italia e in Europa generato dalla crisi finanziaria è generalmente contrastato con il taglio dei servizi e beni pubblici o con l’aumento delle tasse su consumi e lavoro, con il rischio di mettere a repentaglio la coesione sociale. Esiste una via sinora considerata non praticabile per ripartire in modo più equo i costi della crisi: tassare le transazioni finanziarie. Questa strada è stata considerata sino ad oggi impraticabile. L’appello dei 130 economisti e il position paper del Fondo Monetario al quale l’appello fa riferimento, documentano come invece la tassa sia praticabile, con costi di riscossione inferiori a quelli di molte altre tasse tradizionali. L’opinione che possa essere efficace solo se applicata simultaneamente in tutti i paesi è confutata dall’esistenza di tasse simili in quasi tutti i mercati finanziari dei maggiori paesi occidentali e da studi che documentano contenute elasticità di reazione alla sua applicazione. Alcuni leader di paesi dell’UE si sono dichiarati chiaramente a favore dell’idea.

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