CAMBIAMENTI CLIMATICI E POVERTA’: UN CONNUBIO DA SCONFIGGERE A COPENAGHEN

Roma, 11 dicembre 2009 – Sono giorni cruciali a Copenhagen per i negoziati sul clima e il CINI – Coordinamento Italiano Network Internazionali, composto da ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS, WWF e World Vision – richiama la stretta relazione tra clima e povertà: se non si giungerà a un nuovo trattato per far fronte in modo efficace ed equo ai cambiamenti climatici, saranno i più poveri del mondo, i più vulnerabili, a pagare il prezzo più alto.

“Oltre a causare fenomeni più evidenti, quali la fusione dei ghiacciai e il conseguente previsto innalzamento del livello del mare”, dichiara Maria Egizia Petroccione, Portavoce del CINI,  “il cambiamento climatico infatti incide pesantemente sulla produzione agricola, la disponibilità d’acqua, la salute e la possibilità di procurarsi beni di prima necessità”.

Gli effetti sulle popolazioni più povere? Tra il 1990 e il 1998 ci sono stati 568 disastri naturali di grandi dimensioni, di cui il 94% in Paesi in via di sviluppo e 262 milioni di persone annualmente, nel periodo 2000-2004, sono state colpite da disastri legati al clima. Se l’innalzamento degli oceani procederà al ritmo attuale, entro il 2100 il solo Bangladesh avrà prodotto 35 milioni di rifugiati ambientali.

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Conferenza Stampa: Che fine ha fatto la Cooperazione allo Sviluppo?

Finanziaria 2010: Che fine ha fatto la Cooperazione allo Sviluppo?
Mercoledì 14 Ottobre 2009, dalle 12.30 alle 13.30

Sala Conferenze del Senato (Sala Caduti di Nassirya)
Palazzo Madama

Mai così poche promesse mantenute come nell’anno del G8 italiano: nonostante gli impegni e le dichiarazioni solenni dei leader mondiali, Italia in testa, con questa Finanziaria il nostro paese ignora gli impegni presi in ambito internazionale ed europeo per la Cooperazione allo Sviluppo e la lotta alla povertà nel mondo, e lo fa nell’anno del G8 di cui ha avuto la presidenza.

Il 22 settembre è stato presentato il testo della Legge Finanziaria 2010:  si prepara un’altra manovra all’insegna dell’azzeramento della Cooperazione allo Sviluppo. Sono infatti previsti solo 326 milioni di euro, in termini reali il valore più basso degli ultimi 13 anni (dal 1996).

Ci si allontana sempre di più dagli obiettivi di sviluppo del millennio. Lo strumento del 5×1000 è sparito da questa Finanziaria e non si hanno notizie neppure dei fondi del 5×1000 destinati dai contribuenti nel 2007. I fondi per i processi di integrazione e per le politiche migratorie sono praticamente azzerati.
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Comunicato Stampa: Presentato il testo della Finanziaria 2010 – che fine ha fatto la Cooperazione allo Sviluppo?

CINI: “Italia sempre più lontana dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, frena ancora e mette a rischio anche il risultato europeo”

Roma, 1 ottobre 2009 – Presentato il testo della Legge Finanziaria – “Un’altra Finanziaria all’insegna dei tagli e della marginalizzazione della Cooperazione allo Sviluppo” dichiara Petroccione, Portavoce del CINI. “Sulla Legge 49/87 sono previsti solo 326 milioni di euro, si tratta di un taglio di 522 milioni di euro rispetto a quanto previsto dalla finanziaria 2008 – ultima finanziaria del governo Prodi. In termini reali, è il valore più basso dopo il 1996”.

Ci si allontana sempre di più dagli obiettivi di sviluppo del millennio.  Per il 2009, il rapporto APS/PIL italiano sarà tra lo 0,15%-0,16%, nel 2010 sicuramente non si raggiungerà lo 0,51% (stime più precise dopo l’analisi del bilancio), ma non si toccherà neppure lontanamente la soglia dello 0,42% necessaria per far sì che l’UE raggiunga l’obiettivo collettivo dello 0,56%. A causa  della negligenza dell’Italia e della Grecia, l’obiettivo europeo sarà mancato nonostante tutti gli altri paesi abbiano rispettato l’impegno.

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COMUNICATO STAMPA

Roma, 15 settembre 2009 – A proposito dell’attuale, fervido dibattito sulla libertà di stampa, tutto focalizzato sulle pur importanti questioni politiche, le organizzazioni del CINI – ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS, WWF e World Vision – ritengono che si debba attribuire estrema, fondamentale considerazione al diritto dei cittadini a conoscere, e al dovere di giornali, radio e emittenti televisive di informare correttamente e liberamente, oltre al dovere delle istituzioni di rispondere in modo trasparente alle preoccupazioni della società civile.

Nasce dalla libertà di stampa e di espressione infatti, ma anche dal compito degli organi che le rappresentano, la possibilità di dare direttamente voce ai grandi temi vicini a tutta la società civile e alle sue esigenze, nonché ai gruppi che ne sono portatori. Il CINI si augura dunque che la libertà di stampa e di opinione siano sempre garantite, e godano di indipendenza e serenità critica tali da contribuire a sostenere quei preziosi interessi generali diffusi che sono alla base del nostro impegno.

IL CINI STILA UNA IRONICA PAGELLA SUI LEADER DEL G8: PROFITTO INSUFFICIENTE E SETTE IN CONDOTTA

COMUNICATO STAMPA

Roma, 10 Luglio 2009 – Il CINI – Coordinamento Italiano dei Network Internazionali, da sempre impegnato affinché la lotta alla povertà nel mondo venga posta al centro della politica dell’Italia e degli altri paesi ricchi, ha stilato la propria, ironica, pagella sui leader riuniti per il G8 e ne è risultato complessivamente un giudizio nettamente insufficiente.
La motivazione di questo voto così basso è determinata da almeno 10 fattori:
1. Sono sempre  in grave  ritardo rispetto agli impegni, ai programmi e agli appuntamenti di verifica.
2. Sono inaffidabili poiché non rispettano gli impegni presi e la parola data. Non mantengono le promesse, giustificando i loro comportamenti con ogni sorta di scuse.
3. Si comportano troppo spesso  in modo irresponsabile e inadeguato alla gravità delle circostanze.

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G8, GCAP: LEADER FERMI A PROMESSE DEL 2005 G8 IGNORA CRISI E AUMENTO POVERTA

g8_facebookI contenuti della dichiarazione sullo sviluppo e sull’Africa sono gli stessi che abbiamo già sentito a Gleneagles e nei precedenti vertici. E mentre i leader ci fanno vivere un deja vu, nel frattempo la situazione globale è nettamente peggiorata. Le persone che soffrono la fame sono più di un miliardo, l’Africa continua a restare un continente alla deriva. Ma ciò che scandalizza è che questo testo ignora una crisi finanziaria senza precedenti che ha gravissime ripercussioni sui paesi più poveri. Il G8 deve essere concreto e credibile: questo mi pare oltretutto doveroso nei confronti della popolazione abruzzese che fino ad oggi, come i Paesi del Sud del mondo, ha ricevuto solo solidarietà e rassicurazioni a basso costo”.
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G8, Action Aid: 20 miliardi di dollari dal vertice, quale il reale contributo dell’Italia?

“Il vertice de L’Aquila si chiude con un solo impegno certo da parte dell’Italia: colmare il buco di 130 milioni di euro verso il Fondo Globale per l’Hiv, Tubercolosi e Malaria entro un mese,” commenta Luca De Fraia, portavoce di ActionAid al G8, che aggiunge: “rimane del tutto incerto il contributo che l’Italia potrà dare all’iniziativa internazionale appena annunciata a favore della sicurezza alimentare mondiale, ovvero 20 miliardi di dollari in tre anni. Ma quale sarà il reale contributo del nostro paese? E le risorse stanziate saranno nuove o verranno sottratte ad altre iniziative?” Queste le domande che solleva il portavoce di ActionAid.

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G8, Amref: un’altra occasione persa per investire sulla salute dell’Africa

I tre giorni di lavoro del G8 dell’Aquila si chiudono con un nulla di fatto per la salute delle comunità africane. «È sorprendente che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel sottolineare la necessità di rinnovare le modalità dell’aiuto del G8 all’Africa, abbia omesso di citare tra i settori prioritari quello della salute – commenta Giulia De Ponte, responsabile advocacy di AMREF Italia – È un’omissione grave, che riflette la non adeguata attenzione di questo vertice all’enorme domanda di salute che viene dalle comunità africane».

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G8, Save the Children: un summit iniziato sotto tono si conclude con qualche nota positiva

Guardando al  summit del G8 appena concluso, Fosca Nomis, portavoce di Save the Children dall’Aquila, commenta:
“Questo summit ha offerto poche opportunità e risposte ai bisogni dei milioni di bambini che vivono in condizioni di disagio e povertà, tanto più nell’attuale situazione di crisi economica globale”.

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VERSO IL SUMMIT G8, WWF: SU CLIMA INGHILTERRA, FRANCIA E GERMANIA SUL PODIO, ITALIA ‘FERMA’ IN QUARTA POSIZIONE

Studio del WWF e Allianz detta le ‘pagelle’ dei paesi del G8, tutti ancora troppo lenti nella
corsa contro i cambiamenti climatici
I paesi del G8 non stanno facendo abbastanza nella lotta contro i cambiamenti climatici: è questo il risultato del rapporto G8 Climate Scorecards diffuso oggi al livello mondiale dal WWF e da Allianz in vista del G8 che si terrà a Hokkaido, Giappone, dal 7 al 9 luglio. Il rapporto, giunto alla seconda edizione, è una sorta di barometro sulle politiche di riduzione delle emissioni dei ‘grandi’ della terra classificati secondo nove parametri, come il trend delle emissioni di gas serra dal 1990 a oggi, i progressi fatti per rispettare il protocollo di Kyoto, l’efficienza energetica, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e lo sviluppo del mercato del carbonio.

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