NON TOCCATE IL 5 PER 1.000: LE ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT LANCIANO UN APPELLO AL PARLAMENTO

Al Parlamento Italiano

Al presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani

Negli scorsi giorni, gli organi di stampa hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova “legge per la stabilità” di prossima discussione e approvazione in Parlamento, legge che limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al “5 x 1.000” per l’anno 2011. Questo significherebbe non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 x 1.000 con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all’intero ammontare del 5 x 1.000, verranno infatti distribuiti alle associazioni, mentre il resto verrà trattenuto dallo Stato.

Si tratterebbe, se la notizia fosse confermata e tale tetto fosse effettivamente approvato, di una riduzione del 75% rispetto all’importo destinato nell’anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti). Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.

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Tariffe postali per il no profit, lettera aperta al governo

Un nutrito gruppo di organizzazioni si rivolge a Berlusconi, Tremonti, Romani, Letta e Bonaiuti per chiedere l’immediata convocazione di un tavolo di discussione che consenta di superare una situazione di stallo che è già costata milioni di euro al terzo settore.

Roma, 16 novembre 2010 – In una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai ministri Giulio Tremonti e Paolo Romani, e ai sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, un gruppo di organizzazioni no profit esprime «la propria più viva preoccupazione per le incognite che continuano a gravare sulla normativa relativa alle tariffe postali per il settore, e per la conseguente impossibilità di programmare le proprie attività nell’immediato, per i prossimi mesi, e a più lunga scadenza, per i prossimi anni».

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AIDWATCH 2010 – Il profilo dell’Italia

L’Italia sarà in grado di raggiungere l’obiettivo europeo per l’aiuto pubblico allo sviluppo
previsto per il 2010? NO.

Quantità dell’aiuto
Nel 2009, l’anno della presidenza italiana del G8, l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) dell’Italia si è contratto del 31%, una riduzione superiore a quella della Grecia, riducendosi allo 0,16% del PIL. Si tratta del livello più basso dal 2004 che pone il nostro Paese all’ultimo posto nell’Europa dei 15 e ai suoi pari G7, paragonabile alla quantità di aiuto messa a disposizione da nuovi stati membri, come Malta e Cipro. L’Italia sarà la maggiore responsabile del mancato raggiungimento dell’obiettivo europeo per l’aiuto allo sviluppo dello 0,56% sul PIL, con 40% dell’ammanco europeo rispetto a quanto promesso nel 2005.

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Questionari compilati dai Candidati alla Presidenza della Regione:

CAMPANIA: Stefano Caldoro PdL Leggi il Questionario; Vincenzo De Luca PD Leggi il Questionario; Paolo Ferrero FdS Leggi il Questionario .

EMILIA ROMAGNA: Vasco Errani PD Leggi il Questionario.

LAZIO: Marzia Marzoli Leggi il Questionario.

LIGURIA: Claudio Burlando PD Leggi il Questionario.

LOMBARDIA: Vittorio Agnoletto FdS  Leggi il Questionario; Roberto Formigoni PdL  Leggi il Questionario; Filippo Penati Leggi il Questionario; Savino Pezzotta UdC Leggi il Questionario.

PIEMONTE: Mercedes Bresso PD Leggi il Questionario.

PUGLIA: Rocco Palese PdL Leggi il Questionario; Adriana Poli Bortone UdC Leggi il Questionario;  Nichi Vendola PD Leggi il Questionario.

TOSCANA: Enrico Rossi PD Leggi il Questionario

UMBRIA: Catiuscia Marini PD Leggi il Questionario; Fiammetta Modena Leggi il Questionario

VENETO: Silvano Polo PNV Leggi la risposta.


RAPPORTO CINI: “Coerenza delle Politiche per lo Sviluppo: Obiettivi, Strategie, Strumenti”

In occasione del Convegno organizzato dal CINI presso la Camera dei Deputati il 25 febbraio 2010, è stato presentato il  Rapporto “Coerenza delle Politiche per lo Sviluppo: Obiettivi, Strategie, Strumenti”. Il rapporto analizza le principali aree di incoerenza delle  politiche dell’ Italia rispetto agli impegni presi a livello internazionale e formula alcune raccomandazioni per superarle.

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L’Italia e la PCD

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L’Italia e la PCD: biocarburanti, fame e cambiamento climatico

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L’Italia e la PCD: commercio, investimenti e servizi finanziari

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Commitment to Development Index 2009 Italy

L’Indice dell’Impegno per lo Sviluppo (CDI) redatto ogni anno dal Center for Global Development di Washington, classifica i 22 Paesi più ricchi del mondo in base all’impegno nell’attuazione di politiche a beneficio delle nazioni povere. Il CDI valuta l’operato nazionale in sette importanti aree di intervento per i Paesi in via di sviluppo: aiuti, commercio, investimenti, migrazione, ambiente, sicurezza e tecnologia. L’Italia nel 2009 si è classificata al 18° posto in assoluto.

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I risultati della Peer Review 2009 OCSE-DAC sulla Cooperazione allo Sviluppo dell’Italia

Documento della Task Force della Società Civile per l’Efficacia degli Aiuti composta da: Associazione ONG Italiane – AOI,  Coordinamento Italiano Network Internazionali – CINI,  LINK2007  Cooperazione in rete.

I risultati della valutazione OCSE/DAC visti dalla Task Force della Società Civile.
La peer review DAC del 2009, valutando i progressi fatti dalla cooperazione italiana nel realizzare  le sedici raccomandazioni formulate cinque anni fa, riconosce che soprattutto nel 2008 solo la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero per gli Affari Esteri, ha iniziato la messa in opera di alcune delle raccomandazioni che potevano essere realizzate con riforme interne all’amministrazione. In particolare, il DAC annota tra i miglioramenti: l’individuazione di Paesi prioritari, la deconcentrazione verso le Ambasciate ed le Unità tecniche locali nella formulazione ed implementazione degli interventi e l’avvio di un dialogo strutturato con le ONG sul tema dell’Efficacia dell’Aiuto.
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