LIBERI DI RESTARE, LIBERI DI PARTIRE: Cooperazione Internazionale allo Sviluppo e Mobilità Umana

” E’ necessario garantire la protezione e promozione della libertà e del diritto di ogni persona, indipendentemente dalla sua nazionalità e status giuridico, a godere di una vita dignitosa in ogni parte del mondo, di potere costruire e realizzare la propria esistenza nel proprio paese oppure di sviluppare in sicurezza e con prospettive di successo un proprio progetto migratorio. In nessun caso si può derogare a questi diritti, e all’eguaglianza di tutti di fronte alla legge, producendo legislazioni che introducano sperequazioni. Il CINI esprime forte preoccupazione per il Decreto legge Minniti-Orlando che costruisce una serie di procedure decisamente contrarie al fondamento giuridico irrinunciabile per ogni Diritto che sia erga omnes, e dunque democratico, cioè il principio costituzionale: la legge è uguale per tutti” lo ha dichiarato Antonio Raimondi, Portavoce del CINI, in occasione della Conferenza Migrazioni e Sviluppo organizzata ieri presso la Farnesina dalla Cooperazione Italiana per approfondire le ragioni del fenomeno migratorio e riflettere su azioni in corso e soluzioni sostenibili.

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Appello delle ONG: l’Europa riprenda coraggiosamente il suo ruolo di garante dei diritti umani e fondamentali nel mondo

Lettera congiunta di 162 organizzazioni europee e italiane della società civile in vista del Consiglio Europeo dei Capi di Stato, 09-10 marzo 2017, su valori europei e politica migratoria

Scriviamo oggi a nome di un ampio numero di organizzazioni della società civile europea che hanno deciso di unire la propria voce in vista del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 9 e 10 Marzo p.v.
In quanto espressione di migliaia di persone in tutta Europa, lavoriamo insieme per garantire accesso ai servizi essenziali anche per i più deboli e sfortunati e ci impegniamo per portare avanti la lotta alla povertà e garantire la difesa dei diritti umani in Europa e nel mondo.

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Lettera aperta delle ONG rivolta ai governi dell’Unione Europea

Libia: Focus sulle politiche anti-traffico di esseri umani e sulla cooperazione con le autorità libiche esporrà le persone a maltrattamenti e detenzioni arbitrarie.
Bruxelles, 22 febbraio 2017 – Noi, le sottoscritte organizzazioni non governative, siamo profondamente preoccupate per la direzione delle politiche tra l’Unione Europea e la Libia descritte nella Comunicazione della Commissione sul Mediterraneo Centrale (25.01.17) e confermate poi nelle conclusioni del Vertice di Malta (03.02.17) e dalle Conclusioni del Consiglio Europeo (06.02.17), aventi l’obiettivo di fermare i movimenti migratori attraverso la Libia.

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Legge di Bilancio 2017: le ONG scrivono ai componenti della Commissione Bilancio

Ai Deputati della V Commissione Bilancio
Camera dei Deputati
Roma

Roma, 18 novembre 2016

Oggetto: Legge di Bilancio 2017 – proposte per risorse cooperazione allo sviluppo

Stimati/e Onorevoli,

Vorremmo oggi richiamare alla vostra cortese attenzione alcuni passaggi dell’attuale discussione sul testo del disegno della Legge di Bilancio 2017 che richiedono, a nostro avviso, un intervento per sostenere con coerenza l’impegno del nostro Paese in tema di cooperazione allo sviluppo.
In particolare, vorremmo far presente che il testo del disegno di legge non contiene previsioni in merito all’impiego delle risorse del “Fondo La Pergola” (Legge 183 del 1987), che nel corso degli ultimi tre anni è stato una canale di finanziamento decisivo per le attività in capo al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, per circa 65 milioni di euro all’anno.
Inoltre, vorremo auspicare che dalla Legge di Bilancio possa emergere una chiara indicazione per risolvere il nodo delle assunzioni del personale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, in merito alla quale si attende un orientamento di tipo normativo, considerato che le risorse necessarie risultano già nella disponibilità dell’Agenzia.
Vogliamo ricordare il carattere strategico che le politiche di cooperazione allo sviluppo assumono per un Paese come l’Italia, al centro del Mediterraneo in un ruolo di mediazione storica con i Paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Il percorso di rilancio avviato con l’introduzione della nuova normativa di settore, la L.125/2014, non può essere interrotto, specie con l’approssimarsi di importanti scadenze internazionali, fra le quali vediamo il prossimo Vertice G7 a guida italiana.
Vi preghiamo dunque di considerare il supporto a interventi emendativi, come quelli segnalati con proposta numero 52.11; 52.6; 52.43, 83.1 e 83.3 che sarebbero auspicabili per far fronte alle esigenze appena delineate e proseguire nel rafforzamento della cooperazione internazionale del nostro Paese.

Molto cordialmente,

Silvia Stilli, Portavoce AOI
Antonio Raimondi, Portavoce CINI
Paolo Dieci, Presidente LINK2007

 

Relazione tra Migrazione e Cooperazione internazionale allo sviluppo, le raccomandazioni del CINI

TED_2417Migrazione come potenziale motore di sviluppo
Le migrazioni internazionali sono da sempre un fatto normale e strutturale della convivenza umana. Nel 2015 i migranti internazionali sono rimasti stabili in termini percentuali (3%) rispetto alla popolazione mondiale, pur avendo raggiunto il numero più alto mai registrato in termini assoluti (244 milioni). La migrazione Sud-Sud è in continua crescita rispetto a quella Sud–Nord. La stragrande maggioranza dei rifugiati è ospitata da paesi del Sud, in particolare da quelli geograficamente vicini ai paesi di origine.
Le migrazioni prendono la forma di mobilità regolare e irregolare, rispondendo a scelte personali o professionali, a eventi improvvisi come guerre, terremoti, disastri ambientali, o a problemi cronici come i cambiamenti climatici, le diseguaglianze o la mancanza di opportunità economiche. La distinzione tra queste situazioni è spesso incerta, le persone possono migrare per molteplici ragioni insieme e passano nel tempo da uno status ad un altro.

Scarica il documento Migrazione e Sviluppo

Osservazioni delle Reti di ONG AOI, CINI, LINK2007 al documento triennale di programmazione e di indirizzo 2016/18 – Legge 125/2014

Aprile 2016 – La presente nota, redatta da AOI, CINI e Link 2007, ha lo scopo di concorrere alla definizione del Documento Triennale 2016/2018, che rappresenta un passaggio chiave nello sviluppo della rinnovata cooperazione italiana. Gli aspetti di contenuto sono centrali visto che si tratta di definire obiettivi e modalità che devono ispirare l’azione di un complesso di attori pubblici e privati che si è arricchito di nuove competenze a seguito dell’approvazione della Legge 125. D’altro canto non sono meno importanti gli aspetti di processo alla luce del fatto che la partecipazione nella pianificazione dovrebbe essere un aspetto distintivo della nuova cooperazione. In questo senso, con piacere mettiamo in evidenza il progresso rispetto al percorso di approvazione del Documento nel 2015. La fase di discussione che si aperta lo scorso 22 febbraio è un segnale incoraggiante che le nostre Reti non vogliono sottovalutare. Dopo aver presentato le proprie osservazioni allo Schema di pianificazione1, con la presente nota congiunta mettiamo in evidenza gli aspetti chiave per il prosieguo della consultazione in relazione a obiettivi, temi, paesi, risorse e modalità.

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Commenti del CINI allo Schema di Documento triennale di programmazione e di indirizzo 2016/18 – Legge 125/2014

Marzo 2016

Gli obiettivi
1) Al primo punto della Slide 8 manca il riferimento alle CSO (italiane e internazionali):

Se tra gli obiettivi ci sono il trasferimento di cultura, innovazione e tecnologia produttiva e l’acquisizione di dati e statistiche affidabili le NGO che lavorano sul campo sia quelle impegnate in Italia in attività di ricerca, analisi e advocacy possono fornire informazioni, expertise e supporto tecnico in diverse aree rilevanti ai fini dello sviluppo. Si consiglia pertanto di inserire le CSO anche in questo punto e non solo citare le CSO nell’ultimo punto della slide 8.
3) Al terzo punto della Slide 8: Sarebbe interessante capire qual è il piano strategico che deve portare a tale obiettivo: aumentare l’impegno economico, selezionando, rivedendo e ottimizzando gli impegni obbligatori dell’Italia nei confronti delle Agenzie ONU? Aumentare l’aiuto multi – bilalterale verso le Agenzie che si occupano e implementano progetti sul campo in questi settori?

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Schema documento triennale 2016/18

Le ONG scrivono al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Renzi_Onu_Addis_AbebaCaro Presidente Renzi,

Abbiamo sinceramente apprezzato e sostenuto l’azione Sua e del Suo governo per il rilancio della cooperazione internazionale dell’Italia. Nella Conferenza di Addis Abeba sui finanziamenti per lo sviluppo del luglio scorso Lei è stato tra i pochi capi di governo occidentali a prendere la parola per esprimere concetti chiari e a noi cari: l’Italia non si sarebbe sottratta alle sue responsabilità nella lotta alla povertà e alle diseguaglianze.

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Le Reti di ONG AOI, CINI e LINK scrivono al premier Renzi per sollecitare la nomina del Viceministro per la Cooperazione allo Sviluppo

Gent.mo Presidente del Consiglio                                                          Roma, 10.9.2015
Matteo Renzi
p.c
Gent.mo Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Paolo Gentiloni

Caro Presidente Renzi,

abbiamo condiviso quanto Lei ha esposto in occasione della recente Conferenza sui finanziamenti per lo sviluppo ad Addis Abeba. Le assicuriamo tutto l’impegno delle nostre Reti di Organizzazioni Non Governative (ONG) perché l’Italia possa realizzare con programmi concreti, di qualità ed efficaci, gli obiettivi da Lei enunciati recentemente e in particolare quello di dare risposte strutturali ai flussi migratori agendo sulle lore cause nei paesi di origine.
Al contempo Le vogliamo esprimere la preoccupazione delle ONG italiane per la mancanza, da più di tre mesi, del Viceministro per la cooperazione allo sviluppo.
Come Lei ben sa siamo in una fase decisiva per l’applicazione della legge 125/2014, con appuntamenticruciali quali la costituzione dell’Agenzia, la nomina del suo Direttore e del personale direttivo, la definizionedei regolamenti interni, il passaggio di competenze dalla Direzione Generale, la riorganizzazione di quest’ultima, l’operatività del Consiglio Nazionale, la programmazione e definizione delle attività da parte delComitato congiunto che deve essere presieduto dal Viceministro.

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La gestione dei rischi e la sicurezza degli operatori delle organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale

OLYMPUS DIGITAL CAMERARoma, 19 Settembre 2015 – Le tre Reti delle Ong – AOI, CINI, LINK 2007 – hanno proposto in occasione della Conferenza ‘La Sicurezza è una cosa seria’  alcuni Principi per una collaborazione in materia di sicurezza tra le Ong / Organizzazioni della società civile e le Istituzioni del Maeci. A tali principi potranno aderire le singole Ong e le altre Organizzazioni della società civile impegnate in interventi solidaristici e di cooperazione all’estero con assenso formale tramite il sito www.dovesiamonelmondo.it – sezione per le Ong/Osc di cooperazione internazionale. Alla Conferenza è stato inoltre presentato un dossier frutto del lavoro congiunto tra Ong e Unità di Crisi: ‘Suggerimenti per la gestione dei rischi e la sicurezza degli operatori delle organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale’. Esso condensa, in alcuni brevi capitoli, informazioni utili a fornire una visione d’insieme delle problematiche relative alla sicurezza in contesti potenzialmente pericolosi e suggerisce comportamenti e regole da adottare. Un insieme di suggerimenti a cui potersi ispirare: spetta infatti ad ogni organizzazione definire – a seconda della propria specificità, dei paesi di intervento e della soggettiva percezione e valutazione del rischio – il proprio piano per la sua gestione e le proprie procedure di allerta.

Consulta i documenti:

Principi per una collaborazione in materia di sicurezza tra le ONG/Organizzazioni della società civile e le Istituzioni del MAECI

Suggerimenti per la gestione dei rischi e la sicurezza degli operatori delle organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale